Oslo, 2 febbraio 2024 – Era da 117 anni che la Norvegia non vedeva una bassa pressione del genere: nel pomeriggio e nella notte di mercoledì 31 gennaio, il Paese è stato colpito da raffiche di vento che hanno raggiunto mediamente un’intensità tra i 130 e i 160 chilometri orari. La tempesta Ingunn è stata (per ora) la più potente della stagione 2023/2024 in Europa, nonché la più grave che abbia colpito la Norvegia da trent’anni a questa parte: il livello raggiunto è stato quello di un uragano di prima categoria.
A trainare il fenomeno è stato lo sting jet: prodotto dai cicloni extra-tropicali, si tratta di fortissime correnti di aria particolarmente fredda, in grado di raggiungere agevolmente la superficie terrestre, causando raffiche di vento estremamente violente, sebbene non si protraggano più di un paio d’ore.
Dati estremi
Ma se i dati medi sono già allarmanti, i record che sono stati registrati fanno ancora più paura: sull’isola di Heimøya, al largo del mare di Norvegia, di fronte alla costa centrale del Paese, il vento ha soffiato oltre i 185 chilometri orari, mentre i rapporti stilati alle isole Faroer – situate tra la Norvegia e l’Islanda, ma dipendenti dalla Danimarca – parlano di raffiche fino a 250 chilometri orari.
I danni
Da quanto raccontato dal The Guardian, a Bodø – a circa 800 chilometri a nord-est di Oslo – le correnti d’aria sono state così potenti da far scardinare e saltare le finestre di un albergo locale, mentre a Bergen, nel sud-ovest del Paese, un autobus del trasporto di linea è stato spazzato fuori strada. Per precauzione, voli e traghetti sono stati cancellati ovunque.
Tre tempeste in pochi giorni
Ingunn è l’ennesima tempesta violenta a colpire l’Europa in poche settimane: appena la settimana prima, le isole da Gran Bretagna e l’Irlanda sono state colpite prima da Jocelyn e poi da Isha, con raffiche di vento fino a 156 chilometri all’ora, che hanno causato disagi e distruzione in varie regioni.
Il cambiamento climatico: cosa c’entra
Come ricorda Euronews, il cambiamento climatico gioca un ruolo nell’intensità di questi fenomeni, influenzando l’andamento delle precipitazioni e l’aumento delle temperature, uno dei fattori scatenanti delle tempeste. Queste ultime sono eventi naturali e normali: si formano quando si sviluppa un centro di bassa pressione circondato da un sistema di alta pressione; a preoccupare gli esperti e non solo è piuttosto la frequenza con cui tali fenomeni avversi stanno impattando sull’Europa.
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