Roma, 23 novembre 2024 - Un argomento sul tavolo della pace con la Russia e un modo per controllare i rifornimenti di gas dell'Europa, questi i due argomenti su cui ha fatto leva l'investitore americano Stephen Lynch per chiedere la licenza al Dipartimento del Tesoro lo scorso febbraio per tentare di acquistare il gasdotto Nord Stream 2, realizzato per trasportare il gas proveniente dalla Russia in Europa occidentale, attraverso il Mar Baltico, e non attivo dal settembre 2022 quando è stato sabotato con delle cariche esplosive.
Il gasdotto è di proprietà della Germania e della società statale russa del gas, Gazprom. La Russia dopo l'attentato chiese un'indagine internazionale all'ONU, ma la richiesta fu respinta. Sul sabotaggio indagarono anche Svezia e Danimarca, ma non scoprirono nulla, mentre la Germania non vuole chiudere il dossier e a giugno del 2024 le autorità tedesche hanno emesso un mandato di arresto europeo per un cittadino ucraino sospettato di aver utilizzato lo yacht Andromeda insieme ad altri due per sabotare i gasdotti. Il sospettato dalla Polonia e fuggito in Ucraina con un'auto di proprietà dell'ambasciata ucraina in Polonia.
Ora Stephen Lynch, un uomo d'affari molto vicino a Trump, ha chiesto al governo statunitense il permesso di acquistare il gasdotto Nord Stream 2, se sarà messo all'asta nell'ambito della procedura di fallimento in Svizzera, si legge sul Wall Street Journal.
Lynch per convincere Washington a lasciarlo negoziare con entità come Gazprom, attualmente soggette a sanzioni statunitensi, ha sottolineato che l'affare potrebbe essere una leva nei possibili negoziati di pace con Mosca per mettere fine alla guerra in Ucraina. E allo stesso giornale economico ha detto: "Questa è un'opportunità irripetibile per assicurare il controllo americano ed europeo sull'approvvigionamento energetico in Europa".
Ma la cosa non è passata inosservata ai dem che hanno sollevato domande sui suoi rapporti con il governo russo. Lynch che vive a Miami e ha finanziato la campagna di Donald Trump, in passato ha fatto affari con la Russia, finendo sui giornali anche per i suoi successi nell'acquistare asset russi a buon mercato. Inoltre su di lui c'è la macchia di un'accusa in una causa civile, condivisa assieme ad altri investitori, di aver partecipato a un'asta truccata per acquistare i beni appartenenti all'ex colosso petrolifero Yukos nel 2007. Accusa che nel 2017 fu respinta da un giudice britannico che ritenne il comportamento di Lynch e degli altri investitori non disonesto.