Mercoledì 14 Agosto 2024

Sabotaggio Nord Stream, mandato di cattura per un sommozzatore ucraino: “È sparito nel nulla”

A quasi due anni dalle esplosioni sul gasdotto, gli inquirenti tedeschi sarebbero sulle tracce dei responsabili. La Germania assicura: rapporti con Kiev non cambieranno

Berlino, 14 agosto 2024 – È caccia all’uomo per un cittadino ucraino che avrebbe agito da sommozzatore nel sabotaggio del gasdotto Nord Stream del mar Baltico nel settembre 2022. Allora, diverse esplosioni danneggiarono sia l’impianto 1 che il 2, causando diverse perdite. Ora, secondo Die Zeit, Süddeutsche Zeitung e l'emittente pubblica tedesca Ard, a seguito di una lunga indagine da parte degli inquirenti tedeschi, sarebbero emerse sufficienti prove per emettere un mandato d’arresto nei confronti di un cittadino ucraino. A confermare l’indiscrezione all’Afp è stato l’Ufficio del procuratore di Polonia.

Un operaio al lavoro sul Nord Stream (foto Afp) e la perdita di gas successiva al sabotaggio (foto Epa)
Un operaio al lavoro sul Nord Stream (foto Afp) e la perdita di gas successiva al sabotaggio (foto Epa)

Un percorso che sembrerebbe però in salita: l’uomo, il 44enne Wolodymyr Zhuravlov, residente in Polonia in base alle ultime informazioni, sarebbe riuscito a sfuggire agli inquirenti rendendosi irreperibile. Il mandato di arresto sarebbe persino scaduto per via di una mancata reazione nel concreto da parte delle autorità polacche. Quello di Zhuravlov non sarebbe l’unico nome sul registro dei sospettati: ce ne sarebbero almeno altri due, tra cui quello di una donna. 

La notizia della cittadinanza del presunto responsabile potrebbe aver colto di sorpresa i partner occidentali dell’Ucraina. Una delle ipotesi era infatti la pista russa: una nave della flotta militare del Cremlino – oltretutto dotata di un mini sommergibile – era infatti transitata nei pressi del gasdotto quattro giorni prima della scoperta delle perdite. Dal novembre 2023, i media hanno cominciato a ipotizzare un sabotaggio condotto dall’Ucraina; va però detto che non è noto se il presunto responsabile abbia agito su ordine del governo di Kiev. Infatti, un portavoce del cancelliere tedesco Olaf Scholz ha assicurato che la ‘scoperta’ non incrinerà i rapporti con l’Ucraina, in quanto “le due cose non hanno nulla a che fare l’una con l’altra”