Berlino 2 giugno 2023 – Nord Stream: cresce ancora la pista ucraina, per la seconda volta in pochi giorni, con nuove indiscrezione di stampa. Di oggi la notizia che lo scorso 25 maggio le autorità tedesche hanno effettuato un'importante perquisizione a Francoforte sull'Oder nell'ambito delle indagini sul sabotaggio dei gasdotti nel Mar Baltico. Una portavoce della Gba, la Procura federale generale tedesca, ha solo confermato che è stato perquisito l'appartamento di una donna "non sospettata”. Ma secondo un'indagine di Wdr, Ndr e Sz, la donna sarebbe l'ex compagna e la madre del figlio di un sospettato del sabotaggio del doppio gasdotto, un militare ucraino che sarebbe attualmente impegnato in combattimento contro l'invasione russa.
Sempre al centro la barca vela Andromeda
Durante la perquisizione gli investigatori della Bka, l'Ufficio federale di polizia criminale, avrebbero anche prelevato un campione di Dna del bambino per confrontarlo con alcune tracce di Dna già rinvenute sulla barca a vela Andromeda.
L'imbarcazione è quella con cui potrebbe essersi mosso un team di sabotatori per far esplodere, lo scorso settembre, i tubi del Nord Stream 1 e 2.
Sempre secondo Wdr, Ndr e Sz, la pista ucraina tramite l'Andromeda potrebbe essere confermata anche a causa del collegamento con una fittizia agenzia di viaggi con sede a Varsavia e potenziali legami con l'Ucraina. Anche su questo aspetto non ci sono state però conferme ufficiali degli inquirenti.
Oggi la vice portavoce del governo tedesco, Christiane Hoffmann, non ha voluto commentare le ultime notizie, dicendo che l'esecutivo di Berlino aspetta esclusivamente le conclusioni definitive delle indagini della Procura federale generale.
Commando incontrollato o servizi ucraini?
Già qualche giorno fa der Spiegel aveva rivelato che nell'inchiesta erano aumentati gli indizi che porterebbero all'Ucraina, citando dettagli emersi dalle investigazioni dell'Anticrimine federale tedesco.
Secondo Spiegel dalle indagini sarebbe emerso che i metadati di una e-mail inviata al momento del noleggio della barca a vela ‘Andromeda’, presumibilmente utilizzata per trasportare gli esplosivi, indicherebbero prove della responsabilità ucraina. Nella cabina della imbarcazione, partita da Rostock, sono stati trovati resti di un esplosivo subacqueo distribuiti su un'ampia superficie, scrive il magazine. E si aggiungono anche indiscrezioni sulla sostanza: si tratterebbe di ottogene, ampiamente utilizzato in Occidente come nell'ex blocco orientale. “Le tracce trovate dall'Ufficio Federale di Polizia criminale coincidono con le valutazioni di diversi servizi di intelligence, secondo i quali gli autori sarebbero da localizzare in Ucraina”, si legge ancora nel settimanale, che poi aggiunge: “Nel frattempo, ci si chiede se il crimine possa essere attribuibile a un commando incontrollato o ai servizi segreti ucraini, e in che misura eventualmente parti del governo di Kiev possano essere state coinvolte”.
A registratori spenti
Appena due prima il capo dei servizi segreti della Repubblica federale Bruno Kahl aveva affermato che nessun servizio segreto del mondo è ancora in grado di attribuire con certezza gli attacchi ai gasdotti sostenendo che "gli indizi portano in direzioni diverse”. Tuttavia nei colloqui off the record, a Berlino, ci sono fonti che si espongono un po’ di più ammettendo di ritenere plausibile una mano ucraina.
I russi non avrebbero avuto alcun interesse a compiere un gesto simile, mentre gli ucraini lo avrebbero fatto per colpire la Germania e renderle impossibile, anche in futuro, l'approvvigionamento di gas dalla Russia bypassando il loro Paese, è il ragionamento a registratori spenti. Solo speculazioni, per ora, si sottolinea sempre.