Berlino, 26 agosto 2023 – Esplosione ai gasdotti Nord Stream: nuovi dettagli dell’ultima inchiesta giornalistica in Germania portano dritto all’Ucraina.
“La più importante inchiesta nella storia del dopoguerra perché ha potenzialmente implicazioni politiche”, come ha commentato un alto funzionario della sicurezza, citato da der Spiegel. “Una quantità impressionante di tracce portano all’Ucraina”, ha aggiunto la fonte, spiegando che i sabotatori si trovavano in Ucraina prima e dopo l’attentato.
Gasdotti Nord Stream: le ultime tracce
La stampa tedesca fa emergere nuove tracce che portano a Kiev come mandante dell'attentato ai gasdotti russo-tedeschi - Nord Stream 1 e 2 - avvenuto il 26 settembre 2022. A sostenerlo sono il settimanale Der Spiegel e la televisione pubblica Zdf, in una nuova inchiesta appena pubblicata.
Le analisi sui sabotatori
Le analisi dei metadati dei membri dell'equipaggio dello Yacht Andromeda, utilizzato dai presunti attentatori per trasportare l'esplosivo e deporlo sui fondali, in prossimità dei gasdotti Nord Stream, proverebbero infatti che questi, prima e dopo il sabotaggio, si trovavano effettivamente in Ucraina. Nell'inchiesta congiunta, i reporter del settimanale e del secondo canale tedesco citano fonti della Procura generale e dell'Ufficio federale anticrimine di Wiesbaden, che da mesi indagano sull'attentato inizialmente attribuito ai servizi segreti russi.
Der Spiegel peraltro già a maggio, in una prima ricostruzione del fatto basata su fonti investigative tedesche, si era detto "quasi certo" della traccia ucraina. Oggi i sospetti si sono ulteriormente rafforzati tanto che la ministra degli Interni tedesca, Nancy Faeser, reagendo alle nuove rivelazioni ha assicurato di voler fare "piena luce" sui retroscena dell'attentato, auspicando l'apertura di un processo contro i presunti responsabili, "chiunque essi siano".
"Nel mirino anche Turk Stream"
Secondo le due testate giornalistiche tedesche, dopo aver fatto esplodere i gasdotti, il commando avrebbe dovuto colpire anche il gasdotto Turk Stream, che collega Turchia e Russia attraverso il Mar Nero.
Scholtz: “Scopriremo chi è stato”
“Scopriremo chi è stato, per come ci sarà possibile”, “non rinunceremo a un’accusa legale nel caso non ci piaccia il risultato” delle indagini e “nessuno può sperare in un trattamento di riguardo” da parte tedesca. Così si era espresso una decina di giorni fa il cancelliere tedesco Olaf Scholz, rispondendo alle domande dei cittadini in un dialogo aperto a Potsdam.