Roma, 2 luglio 2024 - Ha visto esaudito il suo ultimo desiderio, poi ha ceduto alla malattia che l'aveva colpita prima che la figlia, Noa Argamani, fosse rapita da Hamas nel massacro del 7 ottobre. Liora Argamani, madre di uno degli ostaggi simbolo del raid avvenuto durante il festival musicale Supernova e salvata tre settimane fa da agenti israeliani in uno spettacolare e drammatico blitz in un campo profughi della Striscia di Gaza, è morta dopo una lunga battaglia contro un tumore al cervello. Secondo l'ospedale di Tel Aviv dove è stata curata, citato dal Times of Israel, "ha trascorso i suoi ultimi giorni accanto alla figlia Noa e ai familiari". Argamani aveva pubblicamente lanciato un appello per il rilascio della figlia prima dell'operazione del mese scorso in cui erano stati liberati anche altri tre ostaggi, chiedendo di poter vedere Noa prima di morire.
Così come fecero il giro del mondo le immagini di Noa che urla mentre viene portata via sulla moto da un rapitore di Hamas durante il terribile attacco del 7 ottobre scorso, così hanno fatto il giro del mondo le immagini della ragazza che riabbraccia il padre il giorno della liberazione.
Noa è riuscita a riconquistare la libertà dopo quasi un anno di agonia; ora purtroppo per lei un altro terribile dolore.