L’intervento militare dei Paesi africani che aderiscono all’Ecowas sembrava imminente. L’ultimatum nei confronti del regime militare dei golpisti, che il 26 giugno hanno rovesciato il governo del presidente eletto Mohamed Bazoum, è ormai abbondantemente scaduto. E ancora ieri migliaia di persone filogolpiste si sono radunate davanti all’ambasciata francese (Paese dal quale il Niger è indipendente dal 1959) scandendo slogan pro regime militare e pro Russia proprio nel timore di un imminente attacco dell’Ecowas.
Mancano le truppe
Ma la riunione dei comandanti degli eserciti della Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale (Ecowas) sul colpo di Stato in Niger è stata rinviata perché non è pronta la Ecowas Standby Force, le truppe di riserva che l'organizzazione ha deciso di attivare: lo hanno riferito fonti ad Al-Arabiya e Al-Hadath.
Vertice Ecowas rinviato
Un funzionario nigeriano e una fonte dell'esercito ivoriano avevano annunciato che la riunione dei vertici militari dei paesi dell'Africa occidentale si doveva tenere oggi in Ghana, ma un portavoce dell'Ecowas ha poi chiarito che l'incontro si svolgerà la prossima settimana.
L’effetto Russia
Ieri la Russia ha messo in guardia contro qualsiasi intervento militare in Niger, sostenendo che destabilizzerebbe ulteriormente il Paese. E non è escluso che la netta presa di posizione della Russia possa aver avuto (e avere) effetti sulla decisione di alcuni Paesi africani di intervenire in Niger. Nota è infatti l’influenza geopolitica della Russia nel continente africano. Proprio nei giorni scorsi Mosca aveva annunciato la fornitura gratuita di 50mila tonnellate di grano a diversi paesi africani.
Gli eserciti in campo
Al momento le componenti principali della Standby Force dell'Ecowas corrispondono alle forze militari dei principali Paesi partecipanti, ovvero Nigeria, Senegal e Costa d'Avorio, che nel 2022 avevano eserciti composti, secondo l'International Institute for Strategic Studies, rispettivamente da 223mila, 27mila e 19mila soldati. Al momento l'unico Paese a dire quanti soldati metterà a disposizione è stato la Costa d'Avorio: dopo l'annuncio della mobilitazione giovedì, il presidente Alassane Ouattara ha promesso di inviare "tra 850 e 1.100 soldati", aggiungendo che le truppe dovrebbero intervenire "il prima possibile".