Martedì 16 Luglio 2024
MARTA FEDERICA OTTAVIANI
Esteri

Niger, la strategia di Mosca. "Lo zar usa armi e grano per sedurre l’Africa. L’Occidente arretra"

L’analista americano Spannaus: regia del Cremlino dietro i colpi di Stato. "Usa ed Europa non trattino il continente come zona d’influenza"

Roma, 31 luglio 2023 – La guerra in Ucraina è ancora in pieno svolgimento, ma c’è un altro fronte che si apre con maggiore insistenza e che interessa non solo Stati Uniti e Russia, ma tutto il nuovo ordine mondiale: l’Africa. Andrew Spannaus, analista, direttore del sito Translatlantico.info e autore del podcast house of Spannaus, spiega cosa sta succedendo nel continente e le possibili conseguenze.

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Andrew Spannaus, la guerra in Ucraina è lontana dalla conclusione e già abbiamo un nuovo fronte di contrapposizione. Quale partita crede che stia giocando la Russia in Africa?

"La Russia ha bisogno chiaramente di mantenere un ruolo prioritario nel continente. Per farlo deve approfittare dei dissidi all’interno dei singoli Paesi. In questo contesto vanno collocati i colpi di Stato che si sono succeduti in Africa negli anni e che hanno visto la regia di Mosca. Proprio nelle ore in cui il golpe in Niger occupava le prime pagine dei giornali, in Russia si è tenuto un Forum con i Paesi africani che mira a potenziare la presenza di Mosca nel continente… Durante questo forum la Russia ha assicurato ai Paesi africani che garantirà le forniture di grano e di cibo. Sta facendo di tutto per tagliare l’Ucraina fuori dal mercato. Si tratta di una vera e propria manovra di guerra economica. Sta cercando di sostituire la fornitura di grano ucraina bloccandone l’esportazione. per potenziare la sua presenza, evitando così l’isolamento imposto dalle misure occidentali".

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In altre parti del mondo, dal Medio Oriente all’Asia, Mosca sta avendo un certo successo. Più Russia in Africa significa inevitabilmente la perdita di posizioni per l’Occidente, in testa la Francia.

"In Africa stiamo vedendo fazioni che si ribellano apertamente all’influenza occidentale. I francesi sono quelli che vengono criticati più aspramente. Ma il disagio si estende agli Stati Uniti e alle istituzioni finanziarie occidentali. Molti Paesi stanno cercando interlocutori nuovi e se l’Occidente vuole riguadagnare il terreno perduto non deve pensare solo alla sua influenza sul continente, ma a rappresentare un’alternativa migliore non solo della Russia, ma anche della Cina che, non dimentichiamolo, è il vero big player nel continente".

Gli Stati Uniti sono molto impegnati a fianco dell’Ucraina in guerra. Crede che la situazione in Africa potrebbe provocare uno spostamento nelle priorità di Washington?

"Non credo che la situazione in Africa possa soppiantare il conflitto in Ucraina. Ma di certo va considerata come parte di un gioco ben più ampio, soprattutto per quanto riguarda la competizione principalmente con la Cina, ma nella quale adesso si sta inserendo anche la Russia. Certo, gli Stati Uniti terranno la guardia alta. Ci sono due elementi da considerare. Dal punto di vista economico, occorre evitare una preponderanza cinese. Da quello militare, non va dimenticato che le truppe americane sono molto presenti in Africa e molto attente a cercare di evitare la crescita di gruppi considerati terroristici, che potrebbero voler espandere il proprio ruolo in diverse zone del continente.