Martedì 5 Novembre 2024

Niger, golpisti: “La Francia vuole intervenire militarmente”. Ma Parigi smentisce. L’uranio, la Russia e gli avvertimenti dell’Occidente

Arrestati ministri e il leader del partito presidenziale. Il caos, che è un’opportunità per Mosca (oggi sono però arrivate le prese di distanze dalla Wagner), preoccupa Ue e Stati Uniti. Oltre il 50 per cento dell'uranio estratto nel Paese viene utilizzato per alimentare le centrali nucleari di Parigi

Niamey, 31 luglio 2023 - Sempre più incandescente la situazione in Niger, dopo il colpo di Stato che preoccupa profondamente Stati Uniti e Ue. Dopo Mali e Burkina Faso infatti il Niger, finora alleato con i Paesi occidentali, diventa il terzo Paese del Sahel, un'area minata dagli attacchi terroristici dei gruppi legati allo Stato Islamico e ad Al-Qaeda, a vivere un golpe in appena tre anni. E il caos presenta un'opportunità per Mosca in un Paese che è uno dei maggiori produttori mondiali di uranio.

Oggi fra l’altro sono stati arrestati quattro ministri, un ex ministro e il leader del partito di Mohamed Bazoum, il presidente eletto rovesciato da un colpo di Stato mercoledì. Lo rende noto il partito presidenziale con una dichiarazione all'Afp. “Dopo il sequestro del presidente della Repubblica Mohamed Bazoum, i golpisti ci riprovano e moltiplicano gli arresti illegali”, ha denunciato il Partito nigerino per la democrazia e il socialismo (Pnds).

Manifestanti filo-golpisti in Niger (Ansa)
Manifestanti filo-golpisti in Niger (Ansa)

Golpisti: la Francia vuole intervenire. Parigi nega

I militari nigerini che hanno rovesciato il presidente eletto Mohamed Bazoum accusano la Francia di voler “intervenire militarmente” per rimetterlo in carica, secondo una dichiarazione trasmessa lunedì dalla televisione nazionale. “In linea con la sua politica di ricerca di modi e mezzi per intervenire militarmente in Niger, la Francia, con la complicità di alcuni nigerini, ha tenuto una riunione presso la sede della Guardia nazionale del Niger per ottenere le necessarie autorizzazioni politiche e militari”, si legge nel comunicato. Ieri migliaia di persone avevano assaltato l'ambasciata francese inneggiando alla Russia e a Putin.

La ministra degli Esteri francese Catherine Colonna ha smentito però le accuse dei golpisti. “È falso”, ha dichiarato alla tv Bfm. “Non bisogna cadere nella trappola”, ha aggiunto sottolineando che è ancora “possibile” riportare il presidente destituito Mohamed Bazoum alle sue funzioni. “È necessario perché queste destabilizzazioni sono pericolose per il Niger e i suoi vicini”, ha concluso ricordando che il presidente Emmanuel Macron “segue attivamente la situazione in corso” e ha parlato con Bazoum e altri leader africani.

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La Francia e l’uranio

I golpisti del Niger oggi hanno vietato l'esportazione di oro e di uranio verso la Francia. Oltre il 50 per cento dell'uranio estratto nel Paese viene utilizzato per alimentare le centrali nucleari della Francia. Inoltre il 24 per cento dell'uranio importato dall'Unione dei Paesi europei proviene dal Niger.

Bruxelles

Intanto, nuova e netta presa di posizione di Bruxelles. "L'Unione europea si associa alle ferme condanne espresse dai Capi di Stato della subregione contro l'inaccettabile colpo di Stato compiuto in Niger. Il presidente Bazoum, democraticamente eletto, resta l'unico Capo di Stato in Niger. Qualsiasi autorità diversa dalla sua non può essere riconosciuta. Deve riconquistare, senza indugio e senza condizioni, la libertà e la pienezza del suo alto incarico", afferma in una dichiarazione l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell. "L'Unione europea sostiene tutte le misure adottate dall'Ecowas in risposta a questo colpo di Stato e le appoggerà rapidamente e con determinazione. L'Unione europea contesta ogni accusa di ingerenza straniera. E' importante che la volontà del popolo del Niger, espressa dai voti, sia rispettata. Riteniamo i golpisti responsabili di qualsiasi attacco a civili, personale diplomatico o strutture", conclude il capo della diplomazia europea. 

"A rischio i legami sviluppatisi nei decenni”

"L'Ue e il Niger condividono profondi legami sviluppatisi nel corso di decenni. L'attacco inaccettabile al governo democraticamente eletto mette a rischio questi legami”, scrive in un tweet la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. “Sostengo le decisioni dell'Ecowas e il suo ruolo attivo per un rapido ritorno al suo posto del presidente Bazoum”, aggiunge von der Leyen.

Oggi la Germania ha sospeso gli aiuti finanaziari e la Cooperazione per lo sviluppo economico.

Washington

Anche gli Stati Uniti “sostengono l'Ecowas nel difendere l'ordine costituzionale in Niger. Il governo legittimo e democraticamente eletto deve essere immediatamente reintegrato”, ha affermato il segretario di Stato americano Antony Blinken.

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Mosca frena

Il Cremlino prova a gettare acqua sul fuoco e spiega che le autorità russe sono ''preoccupate'' per la situazione. ''Stiamo seguendo'' la situazione in Niger ''con molta attenzione, specialmente per il fatto che nell'ultima settimana siamo stati molto coinvolti nelle questioni africane'', ha detto il portavoce del Cremlino Dimitry Peskov facendo riferimento al Forum economico e umanitario Russia-Africa che si è svolto a San Pietroburgo. Pdskov ha quindi sottolineato che ''non va posta sulla stessa linea'' la posizione di Mosca con quella del leader del gruppo Wagner. Yevgeni Prigozhin nei giorni scorsi aveva espresso sostegno ai leader golpisti. "Siamo a favore del rapido ripristino dello stato di diritto nel Paese, chiediamo moderazione da parte di tutti i soggetti coinvolti e chiediamo che nessuno provochi vittime umane. Per questo auspichiamo che il Niger torni sul percorso costituzionale il prima possibile'', ha aggiunto il portavoce del Cremlino.

La Farnesina

Intanto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, rassicura sui nostri connazionali presenti nel Paese. “Gli italiani in Niger sono poco meno di cento e non corrono alcun pericolo. La Farnesina li segue uno per uno, sono in sicurezza”, ha detto il capo della Farnesina al Tg2.