Roma, 31 ottobre 2024 – Hamas ha rifiutato di accettare una proposta di accordo che preveda una tregua breve al conflitto nella Striscia di Gaza. Ad annunciarlo è stato l’alto funzionario Taher al-Nunu: “Sosteniamo una fine permanente della guerra, non una temporanea”.
Sembra dunque allontanarsi il presunto ‘ultimatum’ lanciato dal candidato repubblicano alla Casa Bianca Donald Trump al premier israeliano Benjamin Netanyahu. Secondo quanto riportato dal Times of Israel, l’ex presidente avrebbe fatto presente al leader di Tel Aviv che desidererebbe che la guerra a Gaza terminasse entro il suo ritorno al potere: se vincesse le elezioni, si insedierebbe il prossimo 20 gennaio. Trump ha in ogni caso ribadito più volte il suo sostegno a Israele.
Nella notte, Hezbollah ha lanciato quattro attacchi contro le truppe dell’Idf di stanza tra gli insediamenti di Liman e Gesher HaZiv e la città di Kiryat Shmona, nel nord di Israele. Ieri, il nuovo leader Naim Qassem ha dichiarato che continuerà a combattere contro Israele “finché non gli verranno offerte condizioni di cessate il fuoco che riterrà accettabili”. Resta alta l’allerta anche per la risposta iraniana agli attacchi aerei israeliani dello scorso sabato: un funzionario avrebbe rivelato alla Cnn che una reazione potrebbe avere luogo prima delle elezioni americane.
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"L'idea di una pausa temporanea nella guerra, solo per riprendere l'aggressione in seguito, è qualcosa su cui abbiamo già espresso la nostra posizione. Hamas sostiene una fine permanente della guerra, non una temporanea". Queste le parole dell'alto funzionario di Hamas Taher al-Nunu. Inizialmente, sembrava che il gruppo palestinese fosse indirizzato ad accettare la proposta, presentata dal presidente egiziano al-Sisi.
L'Idf ha ordinato, mediante il suo portavoce il lingua araba Avichay Adraee, l'evacuazione di diversi villaggi del sud del Libano. Nelle prossime ore, le località in questione potrebbero dunque essere target di attacchi.
Una fonte in Libano ha dichiarato al quotidiano locale Al-Diyar che il neo leader di Hezbollah, Naim Qassem, ha aperto le porte alla diplomazia con Israele. Tuttavia, raggiungere un accordo potrebbe richiedere settimane o mesi: "tutta l'attività diplomatica, anche se si intensificherà nei prossimi giorni, non porterà a un rapido cambiamento sul campo", ha chiarito la fonte.
Una coppia di israeliani residenti a Lod è stata arrestata con il sospetto di spionaggio a favore dell'Iran. A riferirlo sono la Sicurezza interna e la polizia. I due presunti responsabili sono Rafael e Lala Guliyev, 32enni, originari del Caucaso. Sono accusati di aver svolto missioni di reperimento di informazioni su siti di sicurezza e infrastrutture nazionali, oltre a seguire un accademico di un think tank sulla sicurezza con l'intenzione di colpirlo. Sarebbero stati reclutati da un israeliano di origine azera, nell'ambito di un'organizzazione iraniana.
Questa mattina le forze israeliane hanno annunciato di aver eliminato un comandante di Hezbollah. Si tratta di Muhammad Khalil Aliyan, responsabile della divisione missilistica anticarro nel Libano meridionale: avrebbe perso la vita in un raid aereo.
Un aereo dell'aeronautica militare israeliana ha attaccato uomini armati che hanno sparato ai soldati israeliani che stavano operando nel campo di Nur al-Shams vicino a Tul Karm, in Cisgiordania. A riferirlo è la stessa Idf. Nella zona, i militari hanno rilevato "infrastrutture terroristiche, poche ore dopo che le forze di sicurezza hanno ucciso un comandante di Hamas - Husam Malah - che stava pianificando un attacco imminente". Secondo fonti mediche palestinesi due persone sono state uccise negli scontri.
La Cnn riporta che la risposta dell'Iran a un attacco israeliano avverrà probabilmente prima delle elezioni presidenziali statunitensi previste per il 5 novembre. Viene citato un funzionario di Teheran, che avrebbe affermato che la controrisposta "sarà definitiva e dolorosa".
Il gruppo armato libanese Hezbollah ha affermato che ha lanciato quattro attacchi contro posizioni israeliane, tra cui gli insediamenti di Liman e Gesher HaZiv e la città di Kiryat Shmona. A riportarlo è Al Jazeera. Gli attacchi sono avvenuti mentre il nuovo leader di Hezbollah, Naim Qassem, ha dichiarato che il gruppo continuerà a combattere contro Israele "finché non gli verranno offerte condizioni di cessate il fuoco che riterrà accettabili".
Donald Trump ha fatto sapere al premier israeliano Benjamin Netanyahu che desidera che la guerra a Gaza si concluda entro il suo ritorno alla presidenza: se vincesse, si insedierebbe il prossimo 20 gennaio. A rivelarlo è il Times of Israel. Si era già a conoscenza di un incontro tra i due avvenuto a luglio nella residenza Mar-a-Lago del tycoon, ma per la prima volta emerge il presunto 'calendario'. Pubblicamente, l'ex presidente ha affermato di aver detto a Netanyahu di voler vedere Israele vincere rapidamente la guerra.