New York, 11 maggio 2023 – New York ‘scoppia’ e il sindaco dem Eric Adams mette un limite all’ospitalità per i migranti sospendendo temporaneamente con un ordine esecutivo già in vigore una vecchia norma che garantisce a chiunque ne abbia bisogno “il diritto a un tetto” entro la notte stessa e, in caso di una famiglia, il diritto a stanze private con bagno e cucina, evitando assembramenti. La svolta arriva in vista della temuta ondata di migranti al confine col Messico dopo la decadenza oggi del titolo 42, le misure di emergenza per il Covid.
Un portavoce del sindaco ha spiegato che la città aveva “raggiunto il suo limite” e la scorsa settimana è stata costretta a sistemare i migranti appena arrivati nelle palestre. “Questa non è una decisione presa alla leggera e faremo ogni sforzo per portare i richiedenti asilo in un riparo il più rapidamente possibile, come abbiamo fatto dal primo giorno”, ha aggiunto. Attualmente ci sono oltre 78 mila persone nel sistema di 'shelter' cittadino, in gran parte migranti, ospitati tra 120 “rifugi” e otto centri di soccorso umanitario. Il loro numero è aumentato anche in seguito alla mossa di alcuni governatori repubblicani, dal Texas alla Florida, che continuano ad inviare a Ny e nelle altre 'città santuario’ degli immigrati, governate dai dem, centinaia di richiedenti asilo. Adams ha avvisato che ospitare i migranti sta costando alla città miliardi di dollari e che la città sarà “distrutta” dalla crisi, criticando Joe Biden per la sua gestione della situazione. Il suo tentativo di alleggerire la situazione spedendo centinaia di irregolari alla periferia della città è stato respinto dalle contee vicine.
Cosa sta succedendo e cos’è titolo 42
Sono oltre 11.000 i migranti sorpresi dalla polizia di frontiera ad attraversare illegalmente il confine meridionale tra Stati Uniti e Messico, prima della scadenza stanotte del titolo 42, una norma che consentiva di espellere i migranti per ragioni sanitarie. Sin dalla sua entrata in vigore, durante l'era Trump e con l'amministrazione Biden, ha consentito di espellere oltre 2,8 milioni di persone che hanno cercato di entrare negli Stati Uniti, tuttavia non erano previste ammende e questo consentiva di ritentare l'attraversamento. Ad El Paso, in Texas, le autorità per l'immigrazione e i gruppi che aiutano le famiglie immigrate hanno distribuito volantini incoraggiando chi è entrato illegalmente a costituirsi ed avviare un processo che li collochi "sul corretto percorso di immigrazione". Intanto in migliaia sono accampati fuori dall'Opportunity Center e dalla chiesa del Sacro Cuore. Le autorità di El Paso avevano dichiarato alla fine della scorsa settimana che tra i 10.000 e i 15.000 migranti, già in attesa a Juarez in Messico, avrebbero cercato di entrare: e solo 11.000 sono stati registrati ieri. La città aprirà due scuole vuote adibite a rifugi per i migranti già inseriti in processi legali di migrazione. Il governo federale finanzierà le spese.
Intanto 550 militari sono arrivati a supporto della protezione delle frontiere. Monitoreranno il confine e aiuteranno nella gestione delle scorte di magazzino, oltre che ad inserire dati nel sistema. Altre 950 unità prevenienti sia dall'esercito che dai marines arriveranno a fine mese. Oggi i repubblicani alla Camera si accingono a votare un disegno di legge di protezione dei confini, lungo 213 pagine, e che è stato più volte modificato per accontentare le tante fazioni del partito, che su questo punto ha posizioni molto differenti. Il "Secure the Border Act" fornirebbe, tra le altre disposizioni, finanziamenti per riavviare la costruzione di un muro di confine, migliorare il monitoraggio lungo i confini meridionali e settentrionali e assegnare milioni di dollari per aumentare il numero di agenti alla frontiera, oltre ad una riforma del processo di asilo. Ieri il segretario alla sicurezza Mayorkas ha spiegato che la chiusura del titolo 42 avrebbe riportato in auge il titolo 8 che prevede multe e fino a due anni di prigione per chi tenta di attraversare il confine illegalmente. L'amministrazione Biden ha creato una app attraverso cui i
migranti possono richiedere un appuntamento per verificare le loro pratiche e ha consentito a 30.000 tra venezuelani, nicaraguensi, cubani e haitiani di ottenere un permesso di lavoro per due anni.