Taos (New Mexico), 7 agosto 2018 - Un campo dell'orrore scoperto per caso in New Mexico. La polizia ha trovato e liberato undici bambini - di età compresa tra 1 e 15 anni - segregati in condizioni terribili, ridotti pelle e ossa dalla fame e sotto il controllo di uomini armati. Nel corso del blitz - scaturito da un'inchiesta sul rapimento di un bimbo di tre anni - sono state arrestate due persone.
Agghiacciante il racconto dello sheriffo Jerry Hogrefe, della contea di Taos: "I bambini erano così affamati che sembravano dei rifugiati di Paesi del terzo mondo". E ancora: "Non solo non avevano cibo né acqua, ma non indossavano nemmeno le scarpe e non c'era per loro alcuna forma di igiene personale". Il 2 agosto lo sceriffo Hogrefe aveva emesso un mandato di arresto in cui si descriveva la struttura fatiscente circondata da copertoni e banchi di terra ad Amalia. L'Fbi ha sorvegliato l'area, fino a quando non è arrivato un messaggio da un detective della Georgia che conteneva un indicazione "che ragionevolmente abbiamo ritenuto venisse da qualcuno nel compound, in cui si diceva: 'Stiamo morendo di fame, abbiamo bisogno di cibo e acqua", recita il comunicato dello sceriffo.
"Faccio questo lavoro da 30 anni - ha dichiarato sconsolato - ma non ho mai visto nulla di simile. Da non crederci. Questi ragazzini erano affamati, assetati e lerci". Con i bambini anche tre donne, presumibilmente le loro madri, mentre a tenere loro guardia, due uomini armati con mitra e pistole. In manette sono finiti Siraj Wahhaj e Lucas Morten, rispettivamente di 39 e 40 anni. Anche le tre donne inizialmente sono state tratte in arresto ma poi sono state rilasciate. Non è chiaro quale sia il legame tra loro e i due uomini.
La baracca dell'orrore era stata ricavata da una vecchia roulotte mezza interrata, coperta di plastica e senza acqua o elettricità. Ora i piccoli liberati sono stati affidati ai servizi sociali e si spera in un loro recupero sia fisico che mentale. Continuano anche le ricerche del piccolo scomparso in Georgia, che non era del gruppo. La polizia ha organizzato un approccio tattico di sicurezza perché "avevamo saputo che gli occupanti erano probabilmente armati in maniera pesante e considerati estremisti di credo musulmano".