Tel Aviv, 29 settembre 2024 – Con la eliminazione di Hassan Nasrallah, Benjamin Netanyahu torna, almeno in Israele, sulla cresta dell’onda. Un anno fa, sulla scia delle stragi perpetrate da Hamas nel Negev, la sua carriera politica sembrava irreparabilmente incrinata. Quello che per anni si era presentato agli israeliani come ‘Mr. Sicurezza’ veniva irriso negli studi televisivi. Ma l’offensiva in Libano delle ultime settimane, approvata a gran voce anche da formazioni dell’opposizione parlamentare, lo ha sicuramente rilanciato. Le fantasmagoriche esplosioni dei cercapersone e dei walkie talkie degli Hezbollah e le eliminazioni dei loro capi militari hanno rivitalizzato la sua popolarità.
In un sondaggio pubblicato da Maariv venerdì – ossia poche ore prima dell’attacco al quartier generale degli Hezbollah – il Likud si confermava primo partito di Israele con 25 seggi (sui 120 della Knesset): la cifra più elevata negli ultimi 12 mesi, dopo aver toccato a maggio un minimo di 17. Ieri, con la conferma ufficiale da parte dell’esercito della uccisione di Nasrallah, da due leader della opposizione (Yair Lapid e Avigdor Lieberman) sono giunti messaggi di compiacimento per “un successo importante che rafforza il deterrente e la sicurezza di Israele”. Venerdì, mentre Netanyahu stava pronunciando un discorso alle Nazioni Unite, gli aerei israeliani avevano appena ricevuto l’ordine di eliminare Nasrallah e stavano decollando. Aveva dato l’ordine alla aviazione poco prima, mentre era ancora nel proprio albergo di New York. La foto della drammatica telefonata è stata poi rilanciata dal suo ufficio. Secondo la tv pubblica Kan, Netanyahu avrebbe “esitato” a lungo e si sarebbe persuaso solo dopo molte insistenze da parte del ministro della Difesa Yoav Gallant. Ma sui social della destra questa versione è stata presto contestata.
È stato ricordato che nei giorni scorsi Netanyahu aveva preannunciato che avrebbe lanciato in Libano un’offensiva. È stato anche aggiunto che in realtà la missione a New York era stata da lui elaborata come “un diversivo” per allentare la tensione negli Hezbollah, e poi coglierli di sorpresa. E assieme con essa erano stati studiati a tavolino anche i “tentennamenti” circa l’adesione di Israele a una breve tregua, proposta dagli Usa e dalla Francia. Dunque adesso Netanyahu è di nuovo sugli allori. Chi malgrado l’eliminazione di Nasrallah ha ancora motivo di rancore nei confronti di Netanyahu sono i familiari dei 101 ostaggi che da un anno sono prigionieri di Hamas. “Netanyahu cerca di farli dimenticare – ha esclamato Einav Zingaucker, la madre di uno degli ostaggi –. Ha deciso di sacrificarli e di andare ad una guerra senza fine pur di restare al potere”.