Giovedì 14 Novembre 2024

Netanyahu: "Hitler non voleva la Shoah, fu convinto dal muftì palestinese". Esplode la polemica

Polemica per le parole di Netanyahu che sembrano assolvere il Fuhrer dall'intenzione di sterminare gli ebrei. L'Olp: "Odia tanto i palestinesi? Dichiarazione indifendibile e incendiaria"

Combo: Hitler e Netanyahu

Combo: Hitler e Netanyahu

Gerusalemme, 21 ottobre 2015 - Benjamin Netanyahu, premier israliano, dichiara che Adolf Hitler non aveva alcuna intenzione di sterminare gli ebrei, voleva solo espellerli. E aggiunge che fu convinto dal muftì palestinese Haj Amin al-Husseini. Parole sufficienti a far scoppiare, comprensibilmente, la bufera delle polemiche nonostante la smentita di Netanyahu.

BUFERA INTERNA - "C'è un limite alla deformazione della storia" e le affermazioni di Netanyahu "fanno il gioco dei negazionisti dell'Olocausto", ha attaccato il leader dell'opposizione israeliana Itzjak Herzog. Un altro deputato, il laburista Itzik Shmuli, ha chiesto che il premier si scusi con i sopravvissuti all'Olocausto. "Il capo del governo israeliano al servizio dei negazionisti! Questo non si era mai visto finora. Non è la prima volta che Netanyahu deforma la storia però una frottola di questa caratura è veramente nuova", ha affermato, citato dal quotidiano Ynet. 

LA SMENTITA - "Non ho avuta alcuna intenzione di sollevare Hitler dalla responsabilità per l'Olocausto e la Soluzione Finale", ha dichiarato Netanyahu, citato dai media, tornando sulle affermazioni fatte ieri riguardo la Shoah che hanno suscitato clamore in Israele.

ABU MAZEN ATTACCA - Il presidente palestinese Abu Mazen attacca: Netanyahu per le sue affermazioni sulla Shoah "ha esonerato Hitler del crimine contro gli ebrei in Europa e ha accusato il muftì di Gerusalemme? Netanyahu - ha detto - vuole cambiare la storia, la storia del popolo ebraico".

OLP -  "Netanyahu odia tanto i palestinesi che è disposto ad assolvere Hitler dall'assassinio di sei milioni di ebrei", rincara il segretario generale dell'Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp), Saeb Erekat. "In nome di migliaia di palestinesi che hanno lottato insieme alle truppe alleate in difesa della giustizia internazionale, lo Stato di Palestina denuncia queste dichiarazioni come moralmente indifendibili e incendiarie", continua Erekat. Insomma, "è un giorno triste nella storia" quello in cui scopri che "il leader del governo israeliano odia tanto il suo vicino da assolvere il più noto criminale di guerra della storia, Adolf Hitler, dall'assassinio di sei milioni di ebrei durante l'Olocausto", ha proseguito Erekat. A suo parere, con le sue dichiarazioni "Netanyahu ha incolpato i palestinesi dell'Olocausto e ha assolto completamente Hitler dall'odioso e deplorevole genocidio del popolo ebraico".

L'AMBASCIATORE PALESTINESE - Le accuse del premier israeliano nei confronti del Gran Muftì di Gerusalemme per un presunto ruolo avuto nella Shoah sono solo "una grande bugia, totalmente fuori dalla realtà e non me ne preoccupo", dice da parte sua l'ambasciatore della Palestina a Roma, Mai Alkaila. Le sue parole sono "false, vuole deviare l'attenzione internazionale da quello che sta succedendo" nella regione, e "dall'occupazione dei Territori palestinesi da parte delle forze israeliane". "Il Gran Muftì - ha sottolineato Alkaila - stava lavorando per la libertà" della Palestina.