Venerdì 22 Novembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Netanyahu accusa Biden : "Blocca gli aiuti militari a Israele". E la Casa Bianca cancella il vertice

Ennesimo contrasto tra i due alleati. Poi il premier israeliano smorza i toni: le armi stanno arrivando. Alta tensione a nord. L’esercito dello Stato ebraico prepara un piano per l’offensiva contro Hezbollah. .

Netanyahu accusa Biden : "Blocca gli aiuti militari a Israele". E la Casa Bianca cancella il vertice

Netanyahu accusa Biden : "Blocca gli aiuti militari a Israele". E la Casa Bianca cancella il vertice

di Aldo Baquis

TEL AVIV

Malgrado il grave impegno militare su due fronti, Gaza e Libano, il premier Benjamin Netanyahu ha deciso adesso di tirare la corda proprio con gli Stati Uniti: una mossa che gli ha subito attirato espressioni di stupore e di malumore a Washington, nonché commenti sbigottiti dei suoi rivali politici in Israele. Fra questi l’ex membro del gabinetto di guerra Benny Gantz, appena uscito dal governo di emergenza: Netanyahu – ha affermato – non solo si fa sfuggire l’occasione di costruire un patto strategico regionale contro l’Iran, ma perfino colpisce i nostri rapporti strategici con gli Stati Uniti, e ciò per considerazioni di politica interna". Queste polemiche si sono manifestate mentre la tensione militare fra Israele e Hezbollah tocca livelli di guardia e mentre pare destinata a fallire la spola fra Tel Aviv e Beirut del diplomatico Usa Amos Hochstein.

In Israele anche le forze armate lanciano ormai segni di impazienza nei confronti di Netanyahu. Ieri il portavoce militare Daniel Hagari ha escluso la fondatezza di uno degli obiettivi della guerra a Gaza enunciati da Netanyahu. "Non è possibile – ha detto Hagari – distruggere Hamas, o farlo scomparire. Hamas è un’idea, è parte dei Fratelli musulmani. Parlare della eliminazione di Hamas è fumo negli occhi". Secondo le forze armate occorre semmai gettare le basi per la costituzione di una nuova entità politica, alternativa. "Ma questo è compito dei vertici politici".

Ma il Netanyahu di oggi non accetta dissensi. Refrattario da oltre 18 mesi a concedere alcuna intervista a media israeliani, lunedì ha divulgato dal suo ufficio un breve filmato in cui ha denunciato "i rinvii avvenuti negli ultimi mesi nelle forniture di armi e munizioni degli Usa, proprio mentre Israele combatte per la sopravvivenza". Netanyahu ha anche polemizzato col segretario di Stato Blinken, sostenendo che le sue assicurazioni passate non si sono materializzate. "Non sappiamo con esattezza di cosa parli il premier di Israele" ha replicato il Dipartimento di Stato. A quanto pare le spedizioni proseguono mentre viene ancora esaminata l’opportunità di consegnare ad Israele una fornitura di bombe ad alta precisione da una tonnellata che secondo Biden non devono essere utilizzate nei combattimenti a Rafah.

Punti sul vivo, gli Stati Uniti hanno reagito annullando con un solo giorno di preavviso un importante vertice strategico con Israele sulla crescente minaccia nucleare dell’Iran, che doveva svolgersi a Washington. Secondo due esperti del Centro di studi strategici Inss di Tel Aviv, Shein e Shavit, "l’Iran sta facendo progressi preoccupanti e senza precedenti verso il nucleare a fini militari". "Entro sei mesi o un anno – ha aggiunto l’ex premier Ehud Barak – l’Iran potrebbe lanciare una guerra di logoramento vera e propria contro Israele". La rimozione di Netanyahu, secondo Barak, è allora obbligatoria "perché ha perso il contatto con la realtà".

Nel pomeriggio di ieri il premier israeliano ha smorzato i toni annunciando che le armi sollecitate agli Usa tanno per essere spedite in Israele.

Intanto dal Libano il leader degli Hezbollah Nasrallah ha lanciato nuove minacce contro Israele e perfino contro Cipro che rischia di essere colpita se consentisse all’aviazione israeliana di colpire il Libano dal suo spazio aereo. Fra i suoi progetti militari, in caso di guerra aperta, Nasrallah ha incluso operazioni all’interno della Galilea e attacchi ad alta precisione contro obiettivi strategici in tutto il territorio israeliano. Il capo di stato maggiore Herzi Halevi ha replicato: "I nostri piani offensivi verso il Libano sono stati approvati e validati. Abbiamo capacità che il nemico nemmeno si immagina".