Roma, 21 febbraio 2024 – Stroncato da un “pugno al cuore”. L’ultima ipotesi sulla morte di Alexei Navalny arriva dal Times. Secondo Vladimir Osechkin, fondatore del gruppo per i diritti umani Gulagu.net, interpellato dal quotidiano britannico, i lividi riscontrati sulla salma sono compatibili con la tecnica del “pugno unico”. Così almeno gli ha riferito una fonte che lavora nella colonia penale in Siberia dove è deceduto l’oppositore russo.
Cos’è il pugno al cuore
Solitamente si parla di pugno al cuore, o pugno precordiale, riferendosi a una manovra manuale per defibrillare l’organo cardiaco in aritmia. Consiste appunto in un colpo secco, unico, dato sullo sterno, all'altezza del cuore, da una distanza di circa 20 centimetri, con la parte ulnare del pugno. E’ raccomandata solo in assenza di un defibrillatore, e solo in caso certo di arresto cardiaco, non più tardi di 20-30 secondi dall’insorgenza. Non può essere ripetuta e va eseguita da personale esperto.
Secondo il Times la tecnica del pugno al cuore veniva insegnata ai membri del KGB, non per scopi di rianimazione ma, al contrario, per uccidere: doveva essere eseguita dopo che il corpo era stato esposto al temperature gelide che addensano il sangue e mettono in crisi il muscolo cardiaco. Il pugno unico era un “segno distintivo” dell’intelligence segreta sovietica.
Prima della sua morte, Navalny, 47 anni, sarebbe stato costretto a trascorrere più di due ore e mezza all'aperto in uno spazio di isolamento dove la temperatura poteva scendere fino a -27 gradi, ha detto Osechkin, quando di norma i detenuti non vengono tenuti all'aperto per più di un'ora. Il che avvalorerebbe l’ipotesi di omicidio tramite colpo al cuore. Finora la moglie e lo staff dell’oppositore hanno parlato di avvelenamento, ipotizzando l’uso del Novichok, il gas nervino sintetico già utilizzato nel 2020 contro Navalny.
I lividi sul corpo
Già giorni fa una fonte sanitaria di Novaya Gazeta aveva parlato di ecchimosi ed ematomi sulla salma. I lividi sopra lo sterno ipotizzava fossero conseguenza di un massaggio cardiaco, che sarebbe servito a rianimare il dissidente. Gli altri erano stati definiti compatibili con tentativi di contenere delle convulsioni.
Sanzioni Gb a sei funzionari russi
Intanto arrivano le prime sanzioni dall’Occidente. Il governo britannico di Rishi Sunak ha annunciato che congelerà i beni di sei funzionari russi della prigione dove è morto Navalny, additati come presunti responsabili del decesso. Lo rende noto il Foreign Office. E’ stato inoltre vietato loro di entrare nel Regno Unito. ''E' chiaro che le autorità russe hanno visto Navalny come una minaccia e hanno cercato ripetutamente di metterlo a tacere", ha detto David Cameron, ministro degli Esteri.
La Farnesina ha convocato l’ambasciatore russo
In Italia la Farnesina su indicazione del ministro degli Esteri Tajani, ha convocato l'ambasciatore russo Paramonov, a cui è stato riferito che “l'aspettativa dell'Italia è che sia fatta piena chiarezza sulle circostanze della scomparsa di Navalny, condannato a scontare una detenzione in condizioni durissime per la sua attività politica e la sua lotta contro la corruzione. In linea con altri partner Ue, l'Italia, che difende i valori di libertà e democrazia, continuerà a invitare la Russia a porre fine all'inaccettabile persecuzione del dissenso politico e a garantire il diritto alla piena libertà di espressione,senza alcuna limitazione dei diritti civili e politici”.