Lunedì 23 Dicembre 2024
REDAZIONE ESTERI

“Navalny vittima di un lento avvelenamento. Bastrykin chiese la licenza di uccidere a Putin”

La tesi viene esposta dal sito di opposizione Sota, che cita fonti di alto livello del Comitato investigativo russo, di cui Bastrykin è alla guida

Roma, 17 febbraio 2024 - Alexei Navalny non è stato colto da sindrome di morte improvvisa qualsiasi, ma sarebbe stato vittima di un "lento avvelenamento iniziato nell'agosto" del 2023. Questa è la tesi esposta dal sito di opposizione russa "Sota", che avrebbe ottenuto le informazioni da fonti di alto livello del Comitato investigativo russo. La tesi è stata rilanciata su X da Anton Gerashenko, giornalista e consigliere del ministero dell'Interno ucraino.

"Bastrykin lo voleva morto"

Secondo le informazioni fornite a Sota a volere la morte di Navalny (Non è detto che Putin desiderasse una tale pubblicità negativa, quando invece l'oppositore era sotto controllo in Siberia, ndr) sarebbe stato Alexander Bastrykin, il capo del Comitato investigativo russo. Bastrykin aveva giurato di eliminare Navalny da quando il dissidente nel luglio del 2012, ai tempi attivo come blogger anticorruzione, aveva svelato che l'ufficiali aveva un permesso di soggiorno della Repubblica ceca dove possedeva beni immobili. La cosa creò qualche problema visto che non è accettabile che che il capo del Comitato investigativo russo, con nulla osta di sicurezza e accesso ai segreti di stato, abbia proprietà e permesso di soggiorno in un Paese appartenente alla Nato.

Alexander Bastrykin, il capo del Comitato investigativo russo che voleva la morte di Navalny
Alexander Bastrykin, il capo del Comitato investigativo russo che voleva la morte di Navalny

"Chiese la 'licenza di uccidere' a Putin"

Da allora Navalny per Bastrykin divenne un'ossessione a tal punto che dopo l'arresto dell'oppositore arrivò a chiedere direttamente al presidente russo Putin il permesso di ucciderlo proprio nella colonia penale dove era detenuto. Il piano di Bastrykin si sarebbe avvalso del capo del Servizio penitenziario federale, Arkady Gostev. Come in un film di 007 il capo del Comitato investigativo della Commissione avrebbe chiesto allo zar una 'licenza di uccidere' il dissidente con un lento avvelenamento, iniziando il 27 agosto per farsi il regalo dei 70 anni.

Navalny ha resistito più di quanto si aspettassero

E all’inizio dell’anno Bastrykin era già preoccupato, come un minatore che aspetta l'esplosione dopo che la miccia è giunta a fine corsa, infatti Navalny ha resistito oltre le aspettative: il piano originale prevedeva che il blogger fosse colto da problemi cardiovascolari già prima della fine dell'anno, ma è riuscito a sopravvivere fino al 15 febbraio.

Ucciso da una qualsiasi sostanza coagulante e dalla mancanza d'acqua

Infine il sito Sota ha intervistato un biochimico per capire cosa potrebbe aver provocato il trombo che ha causato la morte di Navalny, scoprendo qualsiasi sostanza coagulante avrebbe potuto fare dei danni anche perché la mancanza di acqua cronica in carcere, aggiunta alle torture, porterebbero inevitabilmente alla coagulazione del sangue e alla morte.