Roma, 15 ottobre 2024 - Un peschereccio ha messo fine all'incubo di Mikhail Pichugin, alla deriva in mare aperto a bordo di un canotto da oltre due mesi. Il 46enne è stato ripescato lunedì nel Mare di Okhotsk, a est della costa orientale della Siberia. Non ce l'hanno fatta invece il fratello di 49 anni e il figlio di 15 imbarcati su un catamarano assieme a lui. I due corpi trovati a bordo del canotto con lui.
La traversata
Il 9 agosto i due fratelli e il ragazzo erano partiti a bordo del catamarano dalla regione di Khabarovsk per raggiungere l'isola di Sakhalin. Ma durante la traversata qualcosa è andato storto e i tre hanno perso la rotta per l'isola, inoltre dopo vari tentativi si è rotto anche il motore.
Il giallo
I tre naufraghi, scrivono i media russi, avevano solo poche razioni di cibo e 20 litri di acqua potabile. Pichugin, che al momento del recupero pesava solo 50 chilogrammi, la metà del suo peso abituale, non ha saputo spiegare come siano morti il fratello e il figlio e perché quando è stato ritrovato si trovasse su un canotto di salvataggio. La polizia russa sta indagando.
Il salvataggio
Il Komsomolskaya Pravda scrive che l'equipaggio del peschereccio, quando ha notato il segnale sul radar, in un primo momento aveva pensato a una boa o a un relitto. Un video della Procura per i trasporti dell'Estremo Oriente russo (Russian Far Eastern Transport Prosecutor) mostra il salvataggio notturno nel tempestoso Mare di Okhotsk.