Roma, 1 ottobre 2024 - Passaggio di consegne alla Nato tra l'uscente segretario generale, il norvegese Jens Stoltenberg (65 anni), e il nuovo, l'olandese MarK Rutte (57 anni). Un cambio alla guida dell'Alleanza Atlantica che arriva in un momento molto delicato con il conflitto Ucraina-Russia, la crisi in Medio Oriente e le elezioni presidenziali americane alle porte.
Stoltenberg lascia dopo 10 anni
Dopo 10 anni da segretario Stoltenberg ha salutato il nuovo segretario nella sede nato di Bruxelles: "Mark è un amico, un buon collega. Abbiamo lavorato insieme per molti anni, e lui conosce bene la Nato, ed è molto conosciuto in tutta l'Alleanza. Ha il profilo perfetto per diventare un grande segretario generale", ha dichiarato il segretario generale uscente. "E' stato primo ministro per 14 anni, ha guidato quattro diversi governi di coalizione, quindi sa come scendere a compromessi, creare consenso. E queste sono abilità che sono molto apprezzate qui alla Nato. Quindi, la Nato è in buone mani con te al timone. E rende anche più facile per me lasciare, sapendo che tu prenderai il timone", ha aggiunto Stoltenberg.
Diretta Ucraina: attacco russo al mercato di Kherson
Le sfide che attendono Rutte
Rutte è chiamato a dare continuità, durante la sua prima riunione da segretario dei ministri della Difesa della Nato il 17 e 18 ottobre, al sostegno militare occidentale all'Ucraina. Inoltre si troverà a fare i conti con il cambio alla presidenza Usa, di gran lunga la principale potenza militare all'interno della Nato. A Bruxelles una possibile vittoria del repubblicano Donald Trump fa tremare i corridoi del quartier generale della Nato: nessuno dimentica le minacce di un ritiro americano fatte dall'ex presidente degli Stati Uniti.
Il bilancio Nato è il punto dolente
Altro punto con cui dovrà confrontarsi Rutte al nuovo vertice Nato è la delicata questione del bilancio dell'Alleanza, forse unico punto su cui potrebbero convergere Trump e la Harris. Infine Rutte dovrà garantire che la Nato sia pronta di fronte alla minaccia russa, anche a fronte di carenze difensive figlie proprio di anni di tagli ai bilanci militari. Solo 23 dei 32 Paesi dell'Alleanza hanno raggiunto l'obiettivo fissato dieci anni fa di destinare almeno il 2% del loro prodotto interno lordo alla spesa militare. Temi che dividono gli Alleati e che Rutte dovrà cercare di risolvere.
Rutte: "Dobbiamo spendere di più"
Rutte, subito nel suo nuovo ruolo di segretario Nato, ha affermato: Seguiamo da vicino cosa succede in Libano, la Nato non ha ruolo specifico, siamo in contatto con i partner nell'area e spero che le ostilità finiscano il prima possibile". Poi ha assicurato: "L'Ucraina resta una priorità per l'alleanza. Ma anche la difesa e la deterrenza", sottolineando: "Dobbiamo spendere di più". Alla domanda se fosse preoccupato per le elezioni in negli Stati Uniti? Ha risposto: "Non sono preoccupato. Conosco bene entrambi i candidati. Trump ci ha spronato a spendere di più, e lo abbiamo fatto, e ci ha spinto anche sulla Cina, ed aveva ragione".