Cape Canaveral (Florida), 14 aprile 2020 - I viaggi nello spazio ai tempi del Coronavirus. La Nasa non si ferma, ma anzi ha intenzione di lanciare la prima missione con equipaggio dal suolo americano, dal luglio 2011 quando c'è stato il ritiro dello Shuttle.
Potrebbero partire a fine maggio la missione con i primi astronauti a bordo della capsula Crew Dragon della SpaceX. Lo ha annunciato l'amministratore capo della Nasa, Jim Bridenstine. A volare saranno gli astronauti Nasa Doug Hurley e Bob Behnken, che resteranno a bordo della Stazione Spaziale per circa tre mesi. "Penso che siamo davvero in ottima forma - ha detto Bridenstine - Sono abbastanza fiducioso di poter lanciare alla fine di maggio. Se slittiamo, probabilmente sarà a giugno".
Per garantire la partenza della missione, nonostante la pandemia da Covid-19, la Nasa ha messo a punto un piano specifico: "molte persone sono in telelavoro e tutti coloro che sono impegnati nella missione stanno praticando il distanziamento sociale e indossano dispositivi di protezione individuale", ha detto Bridenstine. Ovviamente, vista la specificità del lavoro, ci sono situazioni in cui è impossibile evitare di far operare il personale nella stessa stanza: per questo sono stati "modificati i turni in modo da ridurre al minimo il numero delle persone che devono stare assieme".
La Nasa ha anche elaborato piani di emergenza in caso qualcuno impegnato nella missione risulti positivo, per esempio tracciando i contatti. Secondo Bridenstine, se dovesse esserci un caso positivo di contagio tra il personale della missione in telelavoro, questo potrebbe non avere alcun impatto sulla missione. Diverso è il discorso per chi lavora in contatto con altre persone, in quel caso "se c'è un focolaio, sì, influenzerà la data - ha detto Bridenstine - ma stiamo facendo tutto il possibile per ridurre al minimo il rischio".