Venerdì 8 Novembre 2024

La Nasa vuole tornare sulla Luna per restarci

Trampolino di lancio per future missioni su Marte. Aziende coinvolte nella costruzione dei moduli

Superficie lunare, foto di repertorio (Epa)

Superficie lunare, foto di repertorio (Epa)

Washington, 15 febbraio 2019 - La Nasa spinge perché vuole tornare sulla Luna e questa volta intende restarci stabilmente, con una base, e una stazione orbitante che faccia da ascensore per gli astronauti in arrivo dalla Terra, e che al tempo stesso serva da trampolino di lancio per le future missioni verso il pianeta Marte.

Gli astronauti potrebbero rimettere piede sul suolo lunare in un lasso di tempo relativamente breve, nove o dieci anni. Lo ha annunciato l'amministratore dell'ente spaziale americano, Jim Bridenstine in una conferenza stampa che si è tenuta nel quartier generale di Washington, con l'ok del presidente Donald Trump. "Dobbiamo tornare sulla Luna il prima possibile", ha detto Bridenstine, che intende mandare una sonda spaziale entro il 2024, e stabilirsi definitivamente entro il 2028.

L'Agenzia Usa punta al coinvolgimento delle nazioni partner, degli imprenditori, e il nostro Paese è in prima fila in questa avventura. La Nasa ha già invitato il settore privato a presentare offerte, entro il 25 marzo, per arruolare quanti intendono partecipare alla costruzione del nuovo sogno. Secondo il commissario straordinario dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi) Piero Benvenuti, l'industria italiana, che è di fatto artefice della costruzione dei moduli abitativi della Stazione Spaziale Internazionale, ha tutto l'interesse a sfruttare il know how che già detiene, partecipando agli avveniristici progetti di sviluppo.

Gli ingegneri della Nasa, intanto, hanno ideato un sistema di navette che faranno la spola con la superficie lunare mentre la stazione lunare, chiamata Lop-G (Lunar Orbital Platform-Gateway), dovrebbe essere varata tramite una cooperazione internazionale, un consorzio che coinvolga le agenzie spaziali di Stati Uniti ( Nasa), Europa (Esa), Russia (Roscosmos), Giappone (Jaxa) e Canada (Csa). La base lunare verrebbe equipaggiata con tecnologie e strumenti che permettano anche di estrarre risorse, come l'acqua. In queste attività gli astronauti avranno degli aiutanti speciali: i robot che arriveranno prima dell'uomo a bordo di capsule cargo.