Martedì 24 Dicembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Morto Naipaul, lo scrittore premio Nobel che non aveva radici

La moglie Nadira: "Era un gigante in tutto ciò che ha fatto". Salman Rushdie: "Eravamo in disaccordo ma è come se avessi perso un fratello maggiore"

Naipaul nel 2001, quando vinse il premio Nobel per la letteratura (Ansa)

Londra, 12 agosto 2018 - Lutto nel mondo della cultura: è morto nella sua casa di Londra lo scrittore anglo-caraibico Vidiadhar Surajprasad Naipaul, noto come VS Naipaul, che nel 2001 vinse il premio Nobel per la Letteratura. Nato a Trinidad e Tobago da un famiglia di origini indiane il 17 agosto del 1932  ma naturalizzato britannico, Naipaul aveva vinto il Nobel "per aver unito una descrizione percettiva a un esame accurato incorruttibile costringendoci a vedere la presenza di storie soppresse".

Si era trasferito giovanissimo in Inghilterra, nel 1950, per studiare a Oxford. Nella sua carriera ha scritto più di 30 libri e ottenuto diversi riconoscimenti, tra i quali il Booker prize nel 1970 per il romanzo 'In uno stato libero'. Nel 1990 viene nominato Cavaliere dalla Regina Elisabetta II e nel 1993 è il primo beneficiario del premio David Cohen British Literature Prize. Sei anni più tardi, nel 1999, riceve anche il Premio Grinzane Cavour.

"Era un gigante in tutto ciò che ha fatto ed è morto circondato dalle persone che amava, dopo aver vissuto una vita piena di creatività e sforzi meravigliosi", ha dichiarato la moglie Nadira Naipaul ai media britannici.  Lo scrittore Salman Rushdie ha twittato: "Non ero d'accordo con lui su tutti gli aspetti della vita, sulla politica, sulla letteratura, ma mi sento triste come se avessi perso un fratello maggiore".

 

Tra le opere più celebri di Naipaul ci sono 'Una casa per il signor Biswas' del 1961 e 'Alla curva del fiume' del 1979. Acclamato come un capolavoro. Il primo racconta la tragicomica storia della ricerca dell'indipendenza e dell'identità di un indiano bramino che vive a Trinidad. Storia per gran gran parte ispirata all'esperienza del padre dello scrittore. La scrittura di Naipaul derivava da quella che lui stesso definiva mancanza di radici: la sua infelicità con la povertà culturale e spirituale di Trinidad, la sua alienazione dall'India e la sua incapacità in Inghilterra di relazionarsi con "i valori tradizionali di quella che un tempo era una potenza coloniale".

Gli effetti dannosi del colonialismo sono stati uno dei temi centrali della sua opera, ma nel suo libro semi-autobiografico 'L'enigma dell'arrivo. Un romanzo in cinque parti' del 1987, Naipaul racconta di uno scrittore di origini caraibiche, che trova le gioie del ritorno a casa in Inghilterra dopo anni di vagabondaggio e solo allora sente che il mondo non è più una colonia per lui.