Giovedì 28 Novembre 2024
REDAZIONE ESTERI

La scure di Musk sull'ex consigliere della Casa Bianca Alexander Vindman: “Sei un traditore, pagherai”. Poi attacca ancora la Ue

Dopo aver dato il via sul suo X alle purghe degli impiegati federali, ora ch è a capo del Doge, il miliardario ha preso di mira l’ex colonnello, colpevole di averlo accusato di essere troppo vicino a Mosca

Roma, 28 novembre 2024 - Elon Musk continua la sua "caccia alle streghe" contro avversari politici, e non, funzionari indolenti e troppo pagati con duri 'cinguettii' sul suo X. Dopo aver annunciato le purghe sul suo account social e fatto i nomi dei funzionari pubblci che colpirà, forte del suo nuovo incarico di Doge tagliatore di teste del prossimo governo federale americano, il miliardario si è scagliato contro l'ex consigliere della Casa Bianca, Alexander Vindman, accusandolo di tradimento per aver sostenuto in una intervista che Musk aveva legami con imprenditori russi e che Mosca attraverso lui aveva aiutato la campagna di Donald Trump per la presidenza. Ma non basta, Musk ha trovato anche il tempo di pensare all'Europa e ha punzecchiato la nuova commissione europea, definendo organismo 'antidemocratico'.

Elon Musk
Elon Musk

Musk vs Vindman: “Traditore pagherai la tua pena”

Musk non ha perdonato a Vindman, colonnello dell'esercito in pensione, i suoi attacchi a a Trump, accusato di far pressioni su Kiev per far indagare i Biden, e peggio ancora di aver sostenuto che la vicinanza del Ceo di Tesla con imprenditori russi e con il presidente Vladimir Putin poteva essere preoccupante perché il miliardario in futuro avrà accesso ai segreti di stato e potrebbe lasciarseli sfuggire. Un'uscita che Musk non ha perdonato: "Vindman è sul libro paga degli oligarchi ucraini e ha commesso tradimento contro gli Stati Uniti, per il quale pagherà la giusta pena", ha scritto Elon su X.

"Elon non puoi agire impunemente”

E l'ex militare ha risposto definendo i commenti di Musk "il tipo di risposta che ci si aspetterebbe da un teorico della cospirazione". Aggiungendo: "Elon, eccoti di nuovo a fare accuse false e completamente infondate senza fornire alcun dettaglio... Tu, Elon, sembri credere di poter agire impunemente e stai tentando di mettere a tacere i tuoi critici. Non sono intimidito", sempre su X.

"Commissione europea organismo antidemocratico”

Musk dalla sua piattaforma ha anche criticato la nuova commissione europea, definendola un organismo 'antidemocratico'. "Questo è antidemocratico. Il parlamento europeo dovrebbe votare direttamente sulle questioni, non cedere l'autorità alla commissione europea", ha scritto dopo la votazione del parlamento per la nuova commissione.

Musk e Ramaswamy: la scure sulle spese federali

Trump ha dato a Musk, e al suo vice Vivek Ramaswamy, il potere politico che gli mancava: la guida Dipartimento per l'Efficienza Governativa (Doge) con cui praticare tagli drastici e ambiziosi al governo federale. Il Ceo di X e l'ex candidato repubblicano hanno spiegato in un articolo apparso sul Wall Street Journal la loro visione dell'uso dei poteri esecutivi e del sistema legale per imporre tagli alle normative, alle spese e al personale federale. Il ceo di X e Tesla e l'ex candidato repubblicano Ramaswamy sono pronti anche alle battaglie in tribunale che li attendono. Nel loro articolo hanno spiegato che prenderanno di mira ''migliaia'' di regolamentazioni governative, che "sventreranno" la forza lavoro federale e tagliaranno centinaia di miliardi di dollari di spesa federale, con o senza il consenso del Congresso.

Dichiarazioni che stanno facendo tremare migliaia di funzionari pubblici. Ma non solo, da ieri il miliardario vicini a Trump ha iniziato a pubblicare i nomi degli impiegati pubblici che sarebbero finiti sotto la sua scure, dandoli in pasto ai suoi accaniti 200 milioni di follower, che li hanno iniziati a bersagliare senza tregua online. Di alcuni Musk ha sottolineato l'inutilità del loro ruolo, di altri l'eccessivo stipendio, magari rendendolo pubblico. Musk e il suo vice Vivek Ramaswamy hanno la loro ricetta dell'efficienza, e si sono dati perfino una scadenza, il 4 luglio del 2026, il giorno dei 250 anni degli Stati Uniti.