Roma, 15 novembre 2024 – Dalla difesa ai social, da internet all’intelligenza artificiale. Senza dimenticare l’aerospaziale e l’automotive. La galassia dei possibili business di Elon Musk in Italia è quasi sconfinata anche se ha un solo filo conduttore: quello della tecnologia. Il vero pallino dell’imprenditore visionario che da mesi, ben prima del successo di Trump negli Stati Uniti, ha messo il naso e gli occhi sul nostro Paese. Con la “benedizione” della premier, Giorgia Meloni, che ha duettato più volte con il magnate americano. Fatto sta che, dopo la vittoria di Trump, le “relazioni d’affari” fra Elon e l’Italia potrebbero diventare sempre più strette.
La testa di ponte resta Starlink, l’azienda controllata da Musk che ha l’obiettivo di portare Internet via satellite in tutte le case, anche in quelle più remote e inaccessibili. Un’operazione win-to-win: l’Italia potrebbe tagliare uno dei traguardi previsti dal Pnrr, Elon portare a casa milioni di nuovi clienti domestici, facendo concorrenza alle aziende che hanno scommesso sulla fibra anche se difficilmente riusciranno a raggiungere l’obiettivo di connettere tutto il Paese alla velocità di un giga entro il 2026. È vero che i 6mila satelliti geo-stazionari targati Musk offrono minore stabilità a velocità ma possono raggiungere anche i più lontani borghi senza posare alcun cavo, con l’ausilio di una piccola antenna offerta in comodato gratuito.
Altro grande settore di interesse, quello della difesa. Nel disegno di legge che rivoluziona il settore dello spazio in Italia c’è un capitolo che sembra scritto su misura per Space X, la controllata di Starlink che si appresta a chiudere il 2024 con ricavi per oltre 6,6 miliardi. L’Italia, infatti, dovrebbe dotarsi di una rete di connessione di riserva in grado di tenere in piedi i servizi di emergenza essenziali, sia civili sia militari. La gara non è stata ancora bandita. Ma è chiaro che in pole position c’è anche una volta Musk che ha già garantito i servizi di connessione all’Ucraina. L’unico concorrente sarebbe la francese Oneweb, che ha in orbita un decimo dei satelliti di Musk. Senza contare il capitolo delle alleanze: a giugno Telespazio, controllata da Leonardo, ha già chiuso un accordo con Starlink per commercializzare la sua tecnologia. Un’offerta rivolta sia alle imprese che hanno piattaforme petrolifere in mare aperto sia ovviamente gli apparati militari.
Ma le mire di Musk sono molto più ampie. E vanno oltre l’auto elettrica, con Tesla che ha superato il valore di un trilione di dollari in Borsa, o i social, con la rete di X. Space X prevede, infatti, di arrivare a 42mila satelliti in orbita per collegare in banda larga tutto il globo. E, in particolare, punta su quelli di nuova generazione, posizionati fra i 160 e i 1000 chilometri dalla terra, con il vantaggio di ridurre drasticamente i tempi di percorrenza dei segnali. Quando l’operazione sarà completata Musk avrà il controllo, insieme con il Pentagono, della più estesa ed efficiente rete di comunicazione del mondo. Una rete dove viaggeranno dati e che controlleranno l’intera rete di comunicazione del pianeta. Ovviamente con una forte dose di intelligenza artificiale, l’altro fronte dove Musk sarà attivo anche in Italia.