
Elon Musk con il cappellino 'Trump aveva ragione su tutto' (Trump was right about everything).
Roma, 24 marzo 2025 - Salvo qualche stop, continua l'idilliaco rapporto tra Donald Trump e il miliardario Elon Musk, ormai il suo più grande sostenitore. E per rimarcarlo Musk, che alla Casa Bianca ha accesso in t-shirt e blazer senza cravatta, senza imbattersi in polemiche o nelle ire di JD Vance, si è presentato a una riunione nello Studio Ovale con l'evoluzione dell'ormai classico cappellino che riporta la scritta 'Make Amerika Great Again': ora la frase recita 'Trump aveva ragione su tutto' (Trump was right about everything).
E il presidente si tiene stretto il suo geniale miliardario, e lo difende in più di un'occasione da critiche e accuse. Trump lo ha definito 'un patriota' e un 'amico', ribadendo davanti ai suoi fedelissimi: "Non mi ha mai chiesto niente e avrebbe potuto". Il tycoon ha voluto sottolineare come una sua decisione a favore dei veicoli elettrici avrebbe potuto aiutare il miliardario sudafricano ma che Musk non gli ha mai chiesto di farlo. Ma non è questo il punto, infatti per Elon la Tesla sembra ormai sacrificabile, davanti alle ricchezze e al potere che Space X a oggi promette.
Il Doge, il dipartimento dell'Efficienza governativa, affidato a Musk da Trump non ha di certo aiutato ad aumentare la sua simpatia. La Tesla sta pagando ovunque le sue braccia tese (il saluto nazista accennato) davanti a Maga, come i tagli del personale e delle spese federali avviati dal suo dipartimento. L’odiosa simbolica motosega usata dal patron di Tesla per mandare a casa circa 100.000 lavoratori non ha certo messo Musk in cima alla liste dei più amati d'America.
In realtà per Musk non si sta sacrificando, come reciterebbe il mantra di Trump, gli affari non gli vanno così male, se non si considera Tesla. Secondo il New York Times dalla Nasa al dipartimento del Commercio, all'ente dell'aviazione civile, per Elon e la sua SpaceX non ci sono più limiti. Il suo ruolo nell'amministrazione Trump e la sua chiara influenza sul governo americano, finiranno per arricchirlo ulteriormente con una serie di nuovi contratti federali per la compagnia spaziale.
Secondo quanto riferito da una serie di funzionari federali intervistati dal New York Times la portata e il valore delle commesse che verranno è senza precedenti. Ad esempio il dipartimento della Difesa si appresta ad acquistare i missili di SpaceX ed utilizzarli per spostare rapidamente carichi militari in tutto il mondo. Inoltre il dipartimento del Commercio è pronto ad avvalersi dei satelliti di Starlink nel suo maxi progetto da 42 miliardi di dollari per la banda larga nelle zone rurali. E anche la Nasa è stata piegata alla volontà di Musk di conquistare Marte. Quindi se Tesla affonda, vittima delle ambizioni e della ‘simpatia’ di Musk, una pioggia di miliardi sta per cadere su SpaceX nella forma di almeno quattro richieste da Federal Aviation Administration e dal Pentagono per costruire nuove rampe di lancio, e di conseguenza per lanciare più frequentemente dalle basi federali in Florida e California.