Martedì 6 Agosto 2024

Mosse di guerra. Jet israeliani su Beirut. E Putin arma Teheran: "Ma evitate i civili"

Gli aerei sorvolano la capitale del Libano prima del discorso di Nasrallah. Il New York Times: Mosca ha iniziato a consegnare l’arsenale all’alleato.

Mosse di guerra. Jet israeliani su Beirut. E Putin arma Teheran: "Ma evitate i civili"

Gli aerei sorvolano la capitale del Libano prima del discorso di Nasrallah. Il New York Times: Mosca ha iniziato a consegnare l’arsenale all’alleato.

di Aldo Baquis

TEL AVIV

Nel tentativo di impedire che la crisi fra Israele ed Iran degener in un conflitto regionale le due superpotenze sono entrate decisamente in campo. Il presidente russo Vladimir Putin ha chiesto alla guida suprema dell’Iran Ali Khamenei di rispondere in modo moderato alla eliminazione del leader di Hamas Ismail Haniyeh, e ha sconsigliato che siano comunque presi di mira civili israeliani. Il messaggio è stato inoltrato dal suo consigliere Sergei Shoigu durante una missione a Teheren. Intanto, funzionari iraniani citati dal New York Times affermano che la Russia ha iniziato a consegnare all’Iran apparecchiature avanzate di difesa aerea e radar. Nelle stesse ore il segretario Usa alla Difesa Lloyd Austin ed il comandante di Centcom (le forze Usa in Medio Oriente), il generale Eric Kurila, hanno discusso col ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant del rafforzamento di una alleanza regionale, basata su Paesi arabi moderati, nel tentativo di arginare un possibile attacco iraniano analogo a quello del 13 aprile quando verso Israele furono lanciati 300 missili e droni esplosivi. Il presidente Joe Biden ha inoltre conversato con l’emiro del Qatar per rilanciare le trattative su una tregua a Gaza che aiuterebbe forse a disinnescare la crisi.

Ma se gli aiuti Usa(che includono l’invio di una portaerei e di squadroni di aerei da combattimento) sono certamente utili ad Israele per affrontare la minaccia iraniana, il problema principale resta quello degli Hezbollah, che sono determinati a vendicare la uccisione del loro leader militare Fuad Shukr. Ieri, in un discorso pronunciato mentre sui cieli di Beirut jet della aviazione militare israeliana rompevano il muro del suono, il leader Hassan Nasrallah ha assicurato che la ritorsione ci sarà di sicuro. Per le sue straordinarie doti militari e di stratega, ha affermato, "Shukr si ergeva fra non solo come una montagna, ma come una catena montuosa. È stata una grande perdita. Reagiremo e l’attesa fa parte della punizione". Nasrallah ha avvertito che "in mezz’ora possiamo distruggere importanti stabilimenti israeliani". Un giornalista a lui vicino, il direttore del quotidiano al-Akhbar, è stato ancora piu preciso: "La reazione potrebbe avere luogo a Tel Aviv, nella sede dove è stata decisa la eliminazione" di Shukr: un riferimento apparente al Ministero della Difesa che si trova in una zona in parte residenziale.

In Israele viene mantenuto lo stato di massima allerta su tutti i fronti. Nel nord del Paese è stato ordinato agli abitanti di restare nei pressi di rifugi o di stanze protette dopo che droni Hezbollah sono giunti ieri fino a San Giovanni d’Acri, a nord di Haifa. Fra le minacce (dell’Iran e degli Hezbollah) che vengono prese in considerazione anche la possibile eliminazione di un dirigente israeliano: ad esempio il capo di Stato maggiore Herzi Halevi, o un’altra figura di spicco nei servizi di sicurezza. Israele esamina intanto la possibilità di un attacco preventivo (contro gli Hezbollah o contro l’Iran) se riuscisse a scoprire per tempo preparativi concreti di un attacco.

Secondo un sondaggio di opinione di Maariv il 48% degli israeliani è favorevole ad un attacco preventivo, malgrado da tempo i vertici militari avvertano che dopo 10 mesi di guerra a Gaza le forze di leva e le unità di riservisti mostrano segni evidenti di stanchezza e che le riserve di armi e di missili cominciano ad assottigliarsi. Si tratta della guerra più lunga ed estenuante di Israele, dalla lotta per la indipendenza negli anni 1948-49.