Roma, 28 marzo 2023 - Vola a 10 metri sulla superfice dell'acqua, alla velocità di Mach3, trasportando armi convenzionali o nucleari, è il Moskit, un missile anti nave supersonico nato alla fine della Guerra Fredda, ed ancora ben presente nell'arsenale di Mosca. Oggi nella baia di Pietro il Grande, nel Mar del Giappone, la Marina russa ha testato anche il suo SS-N-22 Sunburn, secondo la denominazione della Nato.
Difficile da intercettare
E' un missile tremendamente efficace nel svolgere il compito per cui la Raduga Design Bureau lo ha concepito, e cioè armare le cacciatorpediniere e le corvette russe per ingaggiare battaglia a portaerei nemiche o altre grandi navi militari, contando su una velocità supersonica che avrebbe ridotto al minimo il tempo e le probabilità di farlo intercettare.
Velocità e manovra
Il P-270 Moskit, oltre a volare alla velocità Mach3, in più sfiorando il mare, due caratteristiche che già lo rendono difficile da fermare, nelle vicinanze del bersaglio scende fino a 7 metri sulla superficie dell'acqua, e può effettuare una manovra a S prima di colpire lo scafo nemico.
In servizio dai primi anni '80, la sua produzione però è terminata nel 2014. Mosca ne ha venduti pochi a amici e alleati, con limitate forniture a Egitto, Cina e Iran e altri Paesi tra i quali probabilmente anche la Corea del Nord.
Testata da 300 kg, può trasportare armi nucleari
Il particolare che non dovrebbe lasciar sereni ucraini e alleati è la testata da 300 kg, che può montare armi convenzionali, ma anche nucleari. Ne esiste anche una versione per l'aviazione, il Kh-41 montato sui caccia Sukhoi Su-33 e Sukhoi Su-34.