Bruxelles, 12 aprile 2019 - Pierre Moscovici torna a puntare il dito contro l'Italia, definendola una "fonte di incertezza per tutta l'Eurozona". In particolare, il politico francese e Commissario europeo per gli affari economici e monetari spiega che "l'Italia sta soffrendo una situazione di stagnazione se non di recessione" che potrebbe mettere a rischio la stabilità degli altri Paesi europei. "Servono riforme strutturali vere e credibili - prosegue il commissario - e misure per la crescita. Non è questione di essere duri, ma il debito deve calare".
Il messaggio al governo Lega-M5s è chiaro: l'accordo con l'Unione europea "deve essere rispettato, specialmente sul deficit strutturale e non solo nominale". E su quest'ultimo punto Moscovici spiega che "si può andare un pochino sopra il 2,04%", accordato lo scorso dicembre, ma rivisto al 2,4% nel Def 2019. "Prenderemo le nostre decisioni sull'Italia il 7 maggio", quando la Commissione Ue pubblicherà le sue nuove stime economiche. E quel giorno "dovranno tornare i conti sulla base delle nostre indicazioni".
Immediata la reazione di Antonio Tajani: "La fotografia del Def sulla situazione economica dell'Italia è molto preoccupante, non ci hanno dato retta - dichiara il presidente del Parlamento europeo -, avevamo ragione noi, la crescita è zero, il debito pubblico è impressionante, il deficit e la disoccupazione anche". Perciò "bisogna invertire la tendenza", ossia "ridurre le tasse alle imprese, alle famiglie, permettere alle imprese di assumere i giovani senza pagare i contributi, assumere anche i lavoratori che hanno perso il posto, pagare i debiti che la Pa ha con le imprese, fare un grande piano per rilanciare l'edilizia con un nuovo codice degli appalti, realizzare grandi infrastrutture per creare lavoro". Per concludere il presidente Tajani attacca il governo gialloverde: "Non è con quota 100 e reddito di cittadinanza che si sconfigge la crisi".