Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Mosca: le prove di guerra nel mare di Barents. Missili a lunga gittata in Russia, Biden tiene Kiev sulle spine

Starmer e Biden hanno rinviato la decisione se consentire o meno all'Ucraina di lanciare missili a lungo raggio forniti dall'Occidente contro il territorio russo, un piano che ha scatenato minacce di guerra con la Nato da parte di Mosca

Mosca, 14 settembre 2024 – Prove, ulteriori, di guerra nel Nord Europa, ai confini dell’Artico. Il ministero della Difesa russo ha annunciato che nell'ambito dell'esercitazione Ocean 2024, le forze della Flotta del nord russa hanno lanciato missili da crociera contro bersagli che simulavano "navi ad alta velocità di un finto nemico nel Mare di Barents". I missili usati nell'esercitazione sono stati lanciati dall'incrociatore ‘Maresciallo Ustinov’ e da un sistema missilistico costiero Bastion posizionato sulla penisola di Kola. Il ministero della Difesa di Mosca afferma che "il tiro è stato effettuato con missili da crociera antinave Vulcan e Onyx a una distanza rispettivamente di oltre 200 e circa 180 chilometri" e sostiene che "tutti gli obiettivi" siano stati "colpiti con successo".  La manovra strategica pianificata ‘Ocean 2024’ viene condotta dalla Russia, in collaborazione con la Cina anche nel Baltico, nel Mediterraneo, nell'Oceano Pacifico e nel Mar Caspio.

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Deluse le aspettative di Kiev (per ora)

Un avvertimento all’Occidente, che nei mesi scorsi aveva condotto un’imponente esercitazione nel Nord Europa, che arriva in un momento di tensione altissima per la volontà di autorizzare Kiev a utilizzare missili a lungo raggio contro la Russia. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il primo ministro britannico Keir Starmer hanno riaffermato ieri il loro sostegno all'Ucraina, ma hanno lasciato Kiev sulle spine non annunciando una decisione su questo punto molto delicato. Le aspettative erano alte per l'incontro tra i due leader, ma alla fine non ha prodotto l'annuncio sperato da Kiev.

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Le minacce di Mosca alla Nato

Starmer e Biden hanno rinviato dunque la decisione se consentire o meno all'Ucraina di lanciare missili a lungo raggio forniti dall'Occidente contro la Russia, un piano che ha scatenato minacce di guerra con la Nato da parte di Mosca. Starmer ha detto ai giornalisti alla Casa Bianca di aver avuto una "ampia discussione sulla strategia" con Biden, ma che "non si trattava di un incontro su una particolare capacità".

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Decisione la prossima settimana?

Prima dell'incontro, i funzionari avevano detto che Starmer avrebbe fatto pressione su Biden affinché sostenesse il suo piano di inviare missili britannici Storm Shadow all'Ucraina per colpire più in profondità la Russia. Anche se Washington aveva già avvertito che non si aspettava alcun annuncio importante. Il leader laburista ha indicato che lui e Biden discuteranno il piano all'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York la prossima settimana "con un gruppo più ampio di persone".

Le armi di Londra e Parigi

Oggi il Financial Times ha riferito però che Starmer avrebbe lasciato Washington dopo l'incontro con Biden fra "segnali" che gli Stati Uniti potrebbero essere pronti a cambiare posizione sull'uso dei missili a lungo raggio. "Ci sono indicazioni" sul fatto che Biden potrebbe essere disposto a permettere che Gran Bretagna e Francia "consentano all'Ucraina di usare i missili Storm Shadow". 

Il via libera di Helsinki e Stoccolma

Finlandia e Svezia, nel frattempo, fanno sapere di non avere nulla in contrario rispetto all'uso, da parte dell'Ucraina, di missili a media-lunga gittata per colpire a scopo difensivo il territorio della Russia. Lo hanno dichiarato le ministre degli Esteri dei due Paesi scandinavi entrati lo scorso anno nella Nato - la finnica Elina Valtonen e la svedese Maria Malmer Stenergaard - in una conferenza stampa congiunta a Helsinki. Secondo la finlandese Valtonen, citata dal sito Yle, l'unica limitazione è che le armi in questione "siano utilizzate in conformità con il diritto internazionale". La svedese Stenergaard ha dichiarato che l'uso delle armi non è limitato al territorio dell'Ucraina e "può essere esteso anche ad attacchi al territorio russo". La leadership finlandese - ricorda Yle - ha già ripetutamente affermato che non limiterà l'uso delle armi che ha fornito all'Ucraina.