Le forze di Mosca stanno aprendo una secondo fronte nel nord dell’Ucraina attaccando direttamente dal territorio russo, secondo l’allarme lanciato dal governo di Kiev. Il presidente Volodymyr Zelensky (foto) ha affermato che l’attacco è stato respinto ma che è ancora in corso "una battaglia feroce". Mosca tace, mentre un canale Telegram vicino al Ministero della Difesa minimizza, parlando per ora di una semplice operazione di "ricognizione" e "pulizia".
Non è ancora possibile, dunque, capire se si tratti di una vera e propria offensiva tesa a creare quella "zona cuscinetto" di cui ha parlato recentemente il presidente russo Vladimir Putin per mettere fine ai continui bombardamenti ucraini sulle regioni di confine russe, in particolare quella di Belgorod, dove anche ieri per tutta la giornata sono arrivati droni lanciati dalle forze di Kiev ed è risuonato più volte l’allarme missilistico. Una "alta fonte militare" ucraina citata dall’agenzia Afp ha detto che scopo dell’operazione è proprio quella di istituire una fascia di sicurezza e che le truppe russe si sono spinte fino a un chilometro oltre la frontiera. L’operazione è cominciata prima dell’alba di ieri con un pesante bombardamento sulla località di Vovtchansk, che conta 3.000 abitanti e che non aveva mai visto una così intensa attività di combattimento dall’inizio del conflitto. Le autorità hanno disposto l’evacuazione dei civili mentre rinforzi sono stati fatti confluire nell’area.