La guerra del gas accompagna quella sul terreno con nuove tensioni. Mosca (nella foto Putin) accusa Kiev di "terrorismo energetico",...
La guerra del gas accompagna quella sul terreno con nuove tensioni. Mosca (nella foto Putin) accusa Kiev di "terrorismo energetico", sostenendo che le forze ucraine abbiano tentato di colpire il gasdotto TurkStream, unico ancora operativo per il trasporto di gas verso Paesi europei come Serbia e Ungheria. Il ministro ungherese Péter Szijjártó ha definito le minacce al gasdotto un attacco alla sovranità. Il Ministero della Difesa russo ha denunciato un attacco con droni l’11 gennaio alla stazione di compressione Russkaya nel sud della Russia, fallito nel tentativo di bloccare le esportazioni verso l’Europa. Il TurkStream, che parte dalla Russia e attraversa il Mar Nero fino alla Turchia, è l’unica rotta funzionante dopo il sabotaggio al Nord Stream e la chiusura di un gasdotto ucraino a gennaio.
La Slovacchia, colpita da questa chiusura, ha chiesto un incontro con Zelensky, che ha replicato con un invito a Kiev. Mosca accusa gli Usa di sostenere il "terrorismo energetico" di Kiev, con Biden che ha imposto nuove sanzioni alla Russia. Il Cremlino attende l’insediamento di Trump per valutare cambiamenti nei rapporti bilaterali. Ieri, peraltro, il gas naturale ha chiuso in forte rialzo sulla piazza Ttf di Amsterdam portandosi oltre quota 48 euro al megawattora, al di sotto comunque dei 50 euro dello scorso 2 gennaio.
Nel frattempo, Mosca rafforza i legami con Iran e Corea del Nord. Venerdì il presidente iraniano Pezeshkian firmerà a Mosca un accordo di partenariato strategico.