Gaza City, 26 aprile 2024 – È morta Sabreen al-Sakani, la bambina palestinese fatta nascere con un parto cesareo d'urgenza dopo la morte della madre, uccisa in un raid israeliano a Rafah. Lo riporta la Bbc scrivendo così la parola fine a una vicenda che aveva fatto gridare al miracolo. I medici dell’ospedale di Rafah erano infatti riusciti a estrarre viva la piccola di 30 settimane dal ventre della madre morente e, sebbene avesse problemi a respirare, erano riusciti a salvarle pompandole delicatamente aria nei polmoni.
La sua storia aveva fatto il giro del web, insieme al video che la ritraeva dentro l'incubatrice e con un nastrino al polso in cui c'era scritto "Figlia della martire Sabreen al Sakanì". Purtroppo l'epilogo è stato ben diverso da quello sperato.
La piccola era l’unica sopravvissuta della famiglia: la madre, il padre Shukri e la sorellina Malak di tre anni erano stati uccisi dal bombardamento israeliano mentre dormivano. La piccola sarebbe dovuta restare in incubatrice almeno altre tre o quattro settimane e la nonna materna Mirvat al-Sakani aveva detto avrebbe che l'avrebbe adottata. Alla bambina è stato dato il nome Sabreen Erooh (“spirito di Sabreen”) in onore della madre con cui ora sarà sepolta.
Sabreen è tra i 16 bambini che sono stati uccisi in due raid aerei lanciati dalle Forze di difesa israeliana su Rafah lo scorso fine settimana. Il bombardamento ha preso di mira il complesso residenziale dove vivevano, anche se l'Idf ha riferito di aver preso di mira miliziani e infrastrutture di Hamas.
Intanto l’esercito di Tel Aviv si prepara all’attacco di terra a Rafah. Da ieri sono stati ammassati carri armati e veicoli blindati lungo il confine meridionale con Gaza, al valico di Kerem Shalom.
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