Mercoledì 13 Novembre 2024

Ecco le prime fotografie del molo galleggiante per gli aiuti umanitari a Gaza. Ecco quanto costerà

Le immagini diffuse dal Comando centrale degli Stati Uniti: la piattaforma sarà pronta nei primi giorni maggio e permetterà ai camion di sbarcare sulla terraferma

Roma, 30 aprile 2024 – Proseguono a ritmo serrato le operazioni dell’esercito Usa per la costruzione del molo galleggiante al largo della costa di Gaza, che una volta completato sarà utilizzato per l'approdo delle navi con le forniture degli aiuti umanitari necessari alla popolazione. Le prime fotografie sono state diffuse dal Comando centrale degli Stati Uniti.

La maxi piattaforma costerà agli Usa circa 320 milioni di dollari
La maxi piattaforma costerà agli Usa circa 320 milioni di dollari
Approfondisci:

Netanyahu: “A Rafah con o senza accordo”. Media: “Hamas potrebbe accettare se avrà garanzie che Tel Aviv non riprenderà i combattimenti nei prossimi mesi”

Netanyahu: “A Rafah con o senza accordo”. Media: “Hamas potrebbe accettare se avrà garanzie che Tel Aviv non riprenderà i combattimenti nei prossimi mesi”

La costruzione del molo temporaneo è iniziata in mare la scorsa settimana e le immagini mostrano gli equipaggi di diverse navi militari impegnati nella realizzazione della maxi piattaforma.Il vicesegretario stampa del Pentagono Sabrina Singh ha detto che il molo costerà agli Stati Uniti circa 320 milioni di dollari.

Approfondisci:

Le prospettive: "I due Stati? Strada impossibile con Netanyahu"

Le prospettive: "I due Stati? Strada impossibile con Netanyahu"

Intanto il ministero della Difesa britannico sta valutando l'invio di truppe a Gaza per scortare i camion di aiuti che dovranno essere portati sulla terraferma e distribuiti nella Striscia, una volta sbarcati dal gigantesco molo. Lo ha riferito alla stampa una fonte della Difesa. Il molo dovrebbe essere completato all'inizio di maggio e poi sarà sospinto verso la costa di Gaza.

Il molo dovrebbe essere completato nei primi giorni di maggio
Il molo dovrebbe essere completato nei primi giorni di maggio

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, non vuole che le truppe americane che gestiscono il progetto mettano però piede sulla terraferma. Di qui, l'ipotesi al vaglio a Londra visto che deve essere trovato qualcuno che si assuma la responsabilità di una delle fasi più impegnative, complicate e pericolose della fornitura a una popolazione ormai allo stremo.