Venerdì 22 Novembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Mohammed Deif, giallo sull’uccisione del “Bin Laden di Gaza”

Il comandante militare di Hamas, scampato a numerosi attentati, è considerato un “fantasma” perché in pochissimi conoscono il suo volto

Roma, 1 agosto 2024 – È noto con tanti nomi (“Bin Laden di Gaza”, “il fantasma”, “l’attore”) ma in pochissimi conoscono il suo volto e per anni, fino al 2001, non ci sono state sue foto. L’annuncio da parte dell’esercito israeliano dell’uccisione (nel raid del 13 luglio) del comandante militare di Hamas Muhammad Deif, considerato tra i nemici più acerrimi dello Stato ebraico e per anni sfuggito ai tentativi di eliminarlo, arriva all'indomani dell'uccisione di Haniyeh e viene considerata un "grande passo" verso lo sradicamento del gruppo islamico palestinese. Lo scrive su X  il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, che ha pubblicato anche una foto in cui cancella Deif con un pennarello nero.

Ma la morte del "fantasma” di Hamas diventa un giallo dopo che, secondo quanto riferisce Yedioth Ahronoth, un alto funzionario, Mahmoud Mardawi, ha smentito la notizia: "Deif sta bene e sente le affermazioni dell'occupazione (Israele, ndr) sul suo assassinio".

Moglie e figlio uccisi in un raid

Capo delle Brigate Ezzedin al-Qassam dal luglio 2002, Deif si è unito a Hamas nel 1990 e negli ultimi 20 anni è sopravvissuto a diversi tentativi israeliani di assassinarlo. In un raid nel 2014 ha perso la moglie e il figlio di sette mesi, mentre il più recente tentativo conosciuto di eliminarlo risale all'operazione “Guardiano delle Mura” nel 2021. Deif, con il quale pochissimi avrebbero avuto contatti diretti, è considerato la mente della strategia del lancio di razzi contro Israele e della costruzione dei tunnel per infiltrare uomini e armi. Nei mesi scorsi è stato indicato come il più inflessibile oppositore al cessate il fuoco con Israele.

Il “fantasma” di Hamas che amava recitare

Nato a Khan Yunis una sessantina di anni fa, Deif è stato un "fantasma” sia per gli israeliani sia per i palestinesi: per anni non ci sono state sue foto se non una scattata nel 2001, quando fu rilasciato da un carcere dell'Anp. In passato c'è stato chi ha sostenuto fosse nato con il nome di Mohammed al-Masri e che avesse assunto il nome di battaglia con cui è noto da un personaggio che aveva interpretato a teatro ai tempi dell'università. Perché a Deif, da studente di Scienze all'Università islamica di Gaza, piaceva molto fare l'attore e aveva fondato un gruppo, chiamato "Coloro che tornano”, in riferimento al desiderio dei palestinesi di tornare nella terra in cui vivevano prima della nascita dello Stato di Israele. Una passione, quella della recitazione, che Deif ha mantenuto anche dopo essere diventato un militante di Hamas –  dopo l''iniziazione' con la Fratellanza musulmana, di cui il movimento di resistenza islamico è una costola –  prestando il proprio volto nei video di propaganda del gruppo.

Sopravvissuto agli attentati

Nel 1990 venne arrestato per la prima volta dagli israeliani, che però lo rilasciarono poco dopo. Fu allora che iniziò a partecipare attivamente alla creazione delle Brigate al-Qassam, dimostrando un'abilità particolare con le armi, a cominciare da razzi e bombe. Nel 1996, dopo la morte dell''ingegnere' di Hamas, Yahya Ayash, Deif –  il cui nome in arabo significa 'ospite' –  assunse un ruolo sempre più centrale nelle Brigate e nell'ideazione degli attacchi contro Israele. Parallelamente sparì dalla circolazione, mentre nel 2002 riapparve come leader del braccio armato di Hamas, diventando, secondo l'intelligence israeliana, la mente di tutti i più sanguinosi attentati suicidi contro autobus e ristoranti israeliani degli anni Duemila. È in quel periodo che sopravvive a numerosi tentativi di ucciderlo, tentativi in cui avrebbe perso la vista a un occhio e che lo avrebbero lasciato su una sedia a rotelle. E che hanno contribuito ad accrescere la leggenda intorno al suo 'personaggio', che i palestinesi considerano un eroe anche per il suo stile di vita frugale. Nella sua strategia, oltre allo sviluppo di razzi sempre più sofisticati, rientra anche la costituzione di una forza di combattenti addestrati per infiltrarsi attraverso i tunnel e colpire Israele