Martedì 23 Luglio 2024
PACO MISALE
Esteri

Modella nuda davanti al Muro del Pianto. Scoppia la polemica in Israele

A Gerusalemme la provocazione di una modella belga. "La libertà è diventata un lusso"

La modella belga Marisa Papen

La modella belga Marisa Papen

Gerusalemme, 29 giugno 2018 - In principio fu Madonna con le sue provocazioni. Poi toccò a Lady Gaga. Passando, dalle nostre parti, anche per Fedez e la sua “Blasfemia 2”, brano dove qualcuno ci ha voluto vedere un chiaro oltraggio alla nostra religione. Ma stavolta no, cantanti e microfoni non c’entrano. A scatenare lo scandalo religioso di questo inizio d’estate, ci ha pensato la modella belga Marisa Papen. In posa senza veli, sotto il sole, su una sedia di plastica davanti al Muro del Pianto. Nuda a Gerusalemme in uno scatto del fotografo Mathias Lambrecht. Roba da ricollocare allo status di dilettanti perfino le Pussy Riot, gruppo rock-punk russo finito in carcere nel 2012 dopo uno ‘spettacolo’ improvvisato nella Chiesa di Cristo Salvatore nella settimana pre elettorale, nell’ambito di una protesta contro la rielezione di Vladimir Putin.

Quella di Marisa Papen, 26 anni, è già stata ribattezzata l’immagine dello scandalo. In un crescendo di polemiche e rabbia. Ovviamente in Israele, dove c’è chi ha parlato senza tanti giri di parole di «scandalo religioso». «È un episodio grave e riprovevole», ha detto il rabbino responsabile del Muro del Pianto, Shmuel Rabinovitch, che aggiunge: «Sono stati violati la santità del posto e i sentimenti dei fedeli. Si tratta di un atto imbarazzante, grave e triste e che attenta alla sacralità del sito e ai sentimenti di coloro che lo visitano». Alcuni media hanno comunque cercato di ridimensionare in parte la vicenda, facendo notare che il fotografo della Papen, Lambrecht appunto, ha fatto attenzione a non inquadrare in quella immagine il Duomo della Roccia e la moschea al-Aqsa, che sono sacri al mondo islamico.

Lei, dalla sua, ribadisce il diritto di posare senza veli dove vuole: «La libertà sta diventando un lusso», scrive la modella sul suo sito, in un post in cui sostiene di volersi «spingere oltre i confini della religione e della politica» e di abbattere i muri costruiti per tenere sotto controllo le anime. Un modo per ribadire la propria libertà (sul sito si parla di «Muro della vergogna»), sostiene Marisa che in passato si erà già fatta notare per altri servizi senza veli in località “delicate”. La modella era anche finita in carcere per una notte in Egitto dopo aver posato sempre nuda nel complesso del tempio di Karnak vicino a Luxor. Successivamente, sempre senza veli, si era fatta fotografare in Etiopia tra i membri della tribù Surma, con cui ha vissuto per una settimana.