Lunedì 3 Febbraio 2025
REDAZIONE ESTERI

Il mistero dei soldati nordcoreani: “Svaniti nel nulla da metà gennaio”

Secondo Seul le pesanti perdite hanno costretto gli uomini di Pyongyang a riorganizzarsi in attesa di rinforzi, ma sono assenti dal fronte del Kursk da troppo tempo. Zelensky: “Hanno perso 3mila uomini”

Roma, 4 febbraio 2025 - Sta diventando un mistero l'assenza dal fronte del Kursk dell'esercito nordcoreano fin da metà gennaio. L'intelligence di Seul ha confermato quanto già rivelato dalle truppe ucraine presenti nella regione russa, cioè la volontà di riorganizzarsi degli uomini di Kim Jong-un dopo le grandi perdite subite nelle battaglie. Ma ora l'assenza inizia ad essere troppo lunga. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che a dicembre almeno 3mila soldati nordcoreani sono stati "uccisi o feriti", mentre secondo Seul le vittime di Pyongyang sarebbero oltre le 1.100 unità. Poi a metà gennaio Zelensky ha proposto uno scambio di prigionieri alla Corea del Nord.

Il National Intelligence Service coreano (NIS) ha confermato che "da metà gennaio non ci sono segni che mostrino le truppe nordcoreane dispiegate nel Kursk impegnate in battaglia". E il motivo sarebbero proprio le pesanti perdite subite al fianco dei russi, ma anche gli 007 di Seul non si spiegano perché tanto tempo lontani dal fronte. Secondo il Nis Pyonyang ha inviato circa 12mila uomini, di cui 300 soldati sono morti e 2.700 sono stati stati feriti (Più o meno quanto detto da Zelensky).

Anche uno dei comandanti ucraini nel Kursk nei giorni scorsi aveva affermato che i soldati nordcoreani si erano ritirati per le forti perdite nell'organico.

Nordcorea e Russia non hanno mai ammesso ufficialmente la collaborazione contro Kiev, ma si sa che lo scorso giugno Kim Jong-un e il presidente russo Vladimir Putin hanno firmato una collaborazione che comprende anche l'impegno di difesa reciproca. Secondo Seul Kim Jong-un ha intenzione di inviare nuove truppe in Russia per rimpiazzare i soldati persi.