Roma, 19 febbraio 2024 – L’Ue ha dato il via libera ufficiale alla missione ‘Aspides’ (in greco ‘scudo’) da parte dei Paesi dell’Unione Europea per salvaguardare la libertà di navigazione nel Mar Rosso e nel Golfo. In queste aree strategiche per il traffico mercantile, dallo scorso novembre le navi che battono bandiera israeliana e di altri paesi occidentali sono bersagliate dagli attacchi degli Houthi Yemeniti in risposta alla guerra a Gaza.
La missione
Sarà una missione prettamente difensiva, diversa dall'operazione Prosperity Guardian, a guida statunitense, che colpisce anche in territorio yemenita con attacchi mirati. Aspides nasce sulla spinta di Italia, Francia e Germania con l’obiettivo di proteggere il traffico mercantile, abbattendo i droni, missili e barchini esplosivi diretti contro le navi. La necessità è quella di tutelare la libertà di navigazione e, dunque, gli interessi economici dell'Ue, i cui traffici con l'Indopacifico passano principalmente dal Mar Rosso.
Dove si svolgerà
La zona di operazione comprende le principali rotte marittime nello stretto di Baab el Mandeb, tra lo Yemen e Gibuti, e nello stretto di Hormuz, porta del Golfo Persico, nonché le acque internazionali del Mar Rosso, del Golfo di Aden, del Mar Arabico, del Golfo dell'Oman e del Golfo Persico. Il quartier generale dell'operazione sarà a Larissa, in Grecia, e il comando operativo sarà affidato al commodoro greco Vasilios Griparis; il comandante sul posto il contrammiraglio Stefano Costantino, su una nave militare italiana, il cacciatorpediniere lanciamissili Caio Duilio, varato nel 2007. Il comando strategico sarà a Bruxelles, come per tutte le altre missioni militari Ue. La lista dei Paesi aderenti non è ancora disponibile, ma comprenderà sicuramente, tra gli altri, Grecia, Italia, Francia e Germania.
Il ruolo dell’Italia
L’Italia, che con Francia e Germania è stata tra i principali sostenitori di Aspides, avrà il comando operativo della missione. "Una risposta necessaria alla guerra ibrida che gli Houti stanno portando avanti nello stretto di Bab el-Mandeb, tagliando le vie di comunicazione che alimentano numerosi Paesi, tra i quali il nostro, incidendo sulle loro economie e creando uno svantaggio competitivo per l'Occidente a vantaggio di altre nazioni, le cui navi non vengono attaccate”, ha spiegato il ministro della Difesa, Guido Crosetto. Solo una volta ottenuto il via libera del parlamento italiano alla nuova missione europea, la Difesa assumerà il Comando imbarcato dell’operazione.