Sabato 21 Dicembre 2024
ROBERTO BRUNELLI
Esteri

I missili russi spaventano l’Europa. Berlino: prepariamoci a combattere. E il segretario Nato vola da Trump

In Germania spunta un documento militare top-secret: “Ecco come agire in caso di attacco da Est”. Rutte incontra il presidente Usa e chiede garanzie. Paesi Ue senza scudo di fronte alle armi di Mosca

Roma, 23 novembre 2024 – Arrivano più potenti, più rumorose, le scosse della guerra ucraina. Si avvicinano verso l’Europa centrale, che moltiplica ad ogni livello gli sforzi per prepararsi all’ipotesi di un allargamento del conflitto. Uno scenario dinnanzi al quale il Vecchio Continente, e la Germania in primis, non vuole farsi trovare impreparato. La paura oggi prende forma di un dossier segreto elaborato dalle forze armate tedesche, ben mille pagine che delineano nel dettaglio le misure sia militari sia logistiche da mettere in atto nel caso di un attacco oppure anche solo di una provocazione della Russia lungo i confini dell’Ucraina.

La potenza di fuoco russa
La potenza di fuoco russa

È la Frankfurter Allgemeine Zeitung a rivelare l’esistenza del documento, di cui sono destinatarie anche le imprese tedesche: non solo vi si elencano tutte le infrastrutture e le costruzioni da difendere in via prioritaria, non solo si indicano le misure di protezione di porti, reti elettriche e ponti in posizione ’critica’, ma l’’Operationsplan Deutschland’ (questo il nome del rapporto) contiene anche il piano d’azione nel caso di una iniziativa di deterrenza a fronte di una manovra delle forze russe “al fianco orientale” della Nato. Annota la Faz: “La Germania diverrebbe in tal caso un centro di smistamento per decine di migliaia, forse centinaia di migliaia di soldati, che dovranno essere trasferiti a est, insieme a materiale bellico, cibo e medicine”.

No, non è un caso che il documento venga alla luce pochi giorni dopo la pubblicazione della nuova dottrina nucleare russa e proprio mentre Vladimir Putin tira fuori dal cappello il suo missile ipersonico Oreshnik, in grado, secondo lui, “di colpire tutta l’Europa”. Ed è un fatto che nelle capitali europee e nelle centrali Nato si moltiplichino le riunioni ai massimi livelli per cercare di capire quale sia il livello della minaccia.

Citato sempre dalla Faz, è il tenente colonnello della Bundeswehr Jörn Plischke a sottolineare la disparità militare della Germania nei confronti della Russia, “che attualmente costruisce 25 carri armati al mese, contro i tre che escono dalle fabbriche tedesche”.

Roma, 21 novembre 2024 - Il missile balistico ipersonico lanciato da Mosca su Dnipro secondo quanto affermato da Vladimir Putin si chiama Oreshnik, è nuovo ed ha una gittata a medio raggio. Cosa confermata dal Pentagono, che era stato informato del lancio, e dagli ispettori ucraini mandati dal presidente Zelensky per ispezionare i resti. Ma per l'Occidente resta un mistero, infatti non sarebbe un missile Icbm intercontinentale, come ipotizzzato da Kiev in un primo momento, ma comunque molto potente anche senza le testate nucleari, e quindi ha rappresentato un preoccupante salto di qualità nell'aggressione russa all'Ucraina.

I servizi d’intelligence, intanto, registrano una moltiplicazione dei voli di droni, di cyber-attacchi e di atti di sabotaggio. Da lì la richiesta rivolta alle imprese di realizzare piani d’emergenza comprendenti l’attivazione di generatori autonomi e parchi eolici nel caso saltassero le reti elettriche. Intanto nelle cancellerie europee si prende nota pure dell’iniziativa svedese di inviare ai propri cittadini cinque milioni di opuscoli pieno di consigli pratici per affrontare crisi quali disastri naturali, attacchi informatici e, appunto, guerre. Fino ad oggi l’opuscolo era stato diffuso solo cinque volte nella storia svedese: l’ultima nel 2018, la volta prima in piena guerra fredda, ossia nel 1961, anno della costruzione del Muro di Berlino.

Certo, le variabili in movimento sullo scenario bellico sono aumentate notevolmente con la rielezione di Donald Trump. È in questa luce che va letto l’incontro in Florida tra il presidente eletto ed il segretario generale della Nato, Mark Rutte. I due hanno parlato dei “problemi di sicurezza globale che l’Alleanza deve affrontare”. A muovere il segretario generale – oltreché i timori che gli Usa possano tagliare drasticamente gli aiuti militari a Kiev – era stata anche la notizia dell’invio in Russia di contingenti dalla Corea del Nord. “Quello che vediamo sempre di più è che Pyongyang, l’Iran, la Cina e la Russia stanno lavorando insieme contro l’Ucraina”, aveva detto Rutte pochi giorni fa. Ecco: proprio nelle stesse ore della visita di Rutte a Palm Beach, e proprio mentre Volodymyr Zelensky si dice “aperto a vedere le proposte di Trump” su un possibile piano di pace, il Pentagono avverte che le truppe nordcoreane di stanza nel Kursk “potranno presto essere coinvolte nei combattimenti”.

Questo mentre i sismografi della guerra registrano l’individuazione, da parte della marina svedese, di “movimenti di navi che corrispondono nel tempo e nello spazio” alla rottura di due cavi sottomarini nel Mar Baltico. Stando ai dati di traffico marittimo, in quel momento risultava in navigazione nell’area un vascello cinese, la Yi-Peng 3. Berlino non ha dubbi: “È guerra ibrida”.