Bruxelles, 24 giugno 2018 - Centri di protezione internazionali negli snodi di transito e rapporti più stretti tra Ue e Paesi terzi. Sono i primi punti della proposta italiana che il premier Giuseppe Conte, il primo a prendere la parola, ha illustrato al vertice informale dei 16 a Bruxelles sulla crisi dei migranti. I colloqui si sono conlusi mentre nel Mediterraneo la situazione rimane tesa. Vedi il braccio di ferro attorno al destino della nave Lifeline al largo di Malta con il suo carico di dolore. Altri mille disperati su diverse imbarcazioni sono stati soccorsi al largo della Libia.
Superare la logica emergenziale, superare il criterio che il Paese di primo arrivo si deve fare carico di tutte le conseguenze: l’esodo dall’Africa è un fenomeno epocale che investe il nostro continente per intero, nessuno può tirarsi fuori, chi sbarca in Italia, sbarca in Europa. Sono altri punti chiave della proposta italiana illustrata dal premier Conte. I capi di Stato e di Governo dei Paesi dell’Unione europea si sono riuniti per un incontro che, nelle intenzioni, dovrebbe sortire una soluzione condivisa, dopo le incomprensioni legate all'ultima vicenda della nave Aquarius.
“Sono venuto qui per presentare una proposta italiana totalmente nuova, che punta a risolvere i problemi” aveva anticipato il presidente del Consiglio prima di raggiungere la sala delle riunioni. Questo programma riveduto e corretto, inedito rispetto alla formula del regolamento di Dublino che tanto ha penalizzato il nostro Paese, è denominato European multilevel strategy for migration, ha precisato Conte, e si articola in dieci punti per arrivare a una gestione ordinata e sostenibile dei flussi.
Abbiamo trovato "molta buona volontà" per discutere e superare i disaccordi sul tema migranti, ha detto Angela Merkel al termine del mini-vertice, evidenziando anche la convergenza registrata sulla necessità del rafforzamento delle frontiere esterne e sul fatto che, sul tema migranti, "la responsabilità è di tutti: nessun Paese deve prendersi il peso da solo". Insomma, si tratta di non lasciare soli al loro destino i Paesi di primo approdo come avvenuto finora.
Si è conclusa la riunione informale sul tema migrazione a Bruxelles e rientriamo a Roma decisamente soddisfatti. Abbiamo impresso la giusta direzione al dibattito in corso. Ci rivediamo giovedì al Consiglio Europeo.
— GiuseppeConte (@GiuseppeConteIT) 24 giugno 2018
"È andata meglio di quanto atteso. Spero che questa riunione serva allo scopo di capirci meglio per la settimana prossima". Lo ha detto il premier maltese Joseph Muscat, lasciando il vertice di Bruxelles sull'immigrazione, sottolineando che "abbiamo bisogno di azioni concrete. Se non prendiamo delle decisioni, ci sarà una escalation, abbiamo registrato tuttavia una volontà" in questa direzione di concretezza. Resta il fatto che "il futuro della libera circolazione europea nello spazio Schengen" è a rischio, ha avvertito da parte sua il primo ministro belga, Charles Michel, se non ci saranno progressi sulla questione migranti.
Conciliante il collega di Madrid: "il premier italiano ha presentato il suo piano, alcuni punti fanno già parte della discussione, su altri ha condiviso con noi le sue opinioni. Abbiamo ricevuto le proposte, le studieremo". Così il primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez, riferendosi alla proposta italiana. Secondo Sanchez si è trattato di una riunione positiva, più punti di incontro che di divisione, "resta molto da fare ma abbiamo condiviso esperienze, conversazione franca, un buon passo in avanti verso una visione europea della crisi dei migranti".
All'uscita dal vertice, il presidente francese Emmanuel Macron ha detto che Conte "ha espresso una posizione coerente con l'insieme delle discussioni al tavolo della Ue". "Ma a volte - ha aggiunto - sento dire cose dalla stampa che non sono la stessa cosa".