Mercoledì 13 Novembre 2024

Migranti Manica, la stretta del governo GB: espulsione per chi arriva illegalmente

Il premier Sunak presenta il disegno di legge per contrastare l'immigrazione clandestina. Ecco cosa prevede. Insorge l'Onu

Londra, 7 marzo 2023 - Sbarchi dei migranti illegali che attraversano il canale della Manica: il governo britannico di Rishi Sunak ha presentato un disegno di legge volto a impedire alle persone che arrivano nel Paese in modo illegale di chiedere asilo, una mossa che mira a dissuadere decine di migliaia di migranti dall’attraversare la Manica per raggiungere le coste britanniche. Per l'Onu il disegno di legge equivarrebbero a un "divieto di asilo, estinguendo il diritto di chiedere protezione ai rifugiati nel Regno Unito per coloro che arrivano irregolarmente, non importa quanto genuina e convincente possa essere la loro richiesta", ha affermato l’agenzia Onu per i rifugiati in una nota. 

Migranti illegali nel canale della Manica: il governo Gb vara la stretta
Migranti illegali nel canale della Manica: il governo Gb vara la stretta

I numeri dei migranti illegali

Fermare il flusso di imbarcazioni illegali in arrivo sulle coste britanniche è una delle priorità del primo ministro Sunak, dal momento che più di 45.000 migranti hanno attraversato la Manica lo scorso anno e circa il 90% di loro ha chiesto asilo nel Paese. Erano stati 300 nel 2008.

"Chi arriva illegalmente sarà allontanato"

Il premier ha dichiarato che il piano "riprenderà il controllo dei nostri confini una volta per tutte", riprendendo una promessa popolare di chi, come lui, ha sostenuto il divorzio della Gran Bretagna dall’Unione Europea. "Questa nuova legge invierà un chiaro segnale: chi arriva illegalmente in questo Paese sarà rapidamente allontanato", ha scritto sul quotidiano The Sun, in vista del vertice di venerdì con il presidente francese Emmanuel Macron.

Cosa prevede il disegno di legge

In base alla proposta di legge i clandestini che entrano nel Paese saranno detenuti ed espulsi "appena possibile" verso il Ruanda o altri Paesi terzi. Viene introdotto l’obbligo per il titolare dell’Home Office di procedere al rimpatrio rendendo di fatto impossibile chiedere asilo (l’espulsione rapida non scatta per i minori di 18 anni, per gli adulti con problemi medici e quelli che risultano a "rischio reale" se vengono rimpatriati nel Paese di origine).

Non solo, chi viene espulso non potrà tornare nel Regno o fare domanda per la cittadinanza britannica. Il piano, con applicazione retroattiva, vuole ridurre la grande pressione sul sistema di accoglienza e soprattutto rispondere alle richieste dell’elettorato desideroso di una stretta, "la cui pazienza si è esaurita" dopo anni di promesse non mantenute, come ha sottolineato il ministro degli Interni, Suella Braverman.

Il rimpatrio nel Paese d'origine (o in Ruanda)

"Io e il primo ministro abbiamo lavorato instancabilmente per assicurarci di avere un disegno di legge che funzionasse: abbiamo spinto i confini del diritto internazionale per risolvere questa crisi", ha aggiunto Braverman. I migranti verrebbero rimpatriati nel loro Paese d’origine o verso una destinazione “sicura” come il Ruanda, secondo una partnership molto contestata concordata dal Regno Unito, e i loro diritti di ricorso legale verrebbero drasticamente ridotti.