Berlino, 2 luglio 2018 - Il vertice dei 28 dell'Unione europea sui migranti rischia di far capitolare il governo di Angela Merkel. Il ministro dell'Interno Horst Seehofer, leader della Csu (partito della Grosse Koalition che sostiene la cancelliera) ha offerto in nottata le sue dimissioni per i contrasti con la stessa Merkel che ha escluso i respingimenti immediati al confine dal suo masterplan. Dimissioni rifiutate per ora come inaccettabili dal capogruppo del partito nel Bundestag, Alexander Dobrindt.
Il falco bavarese ha bocciato sia le conclusioni emerse dal vertice di Bruxelles (gli hotspot per smistare migranti in Ue e le piattaforme di sbarco in Nord Africa), sia l'accordo siglato dalla leader tedesca con alcuni paesi dell'Unione europea sui "migranti secondari" respingendo di fatto la proposta di inviare i migranti registrati in altri Paesi nei cosiddetti 'centri-ancora', ossia centri con obbligo di dimora. Seehofer è quindi pronto a confermare le sue dimissioni - per ora 'sospese' -, a meno che non arrivi una svolta sulla politica dei migranti. Oggi la Csu vuole un incontro con la Cdu, il ministro deciderà subito dopo cosa fare. Al termine del vertice di questa mattina, il partito di Angela Merkel - che ieri ha fatto quadrato attorno alla cancelliera - ha dichiarato in una nota di vedere ancora spazio per un compromesso sui migranti con gli alleati di governo.
LA POSIZIONE DI SEEHOFER - Nel corso di una riunione del suo partito a Monaco il ministro dell'Interno, che incarna l'ala destra dei conservatori, si è lamentato di aver perso tempo discutendo con Frau Angela e di essersi impegnato in queste settimane in una "trattativa che non ha avuto alcun esito". Secondo quanto riporta la Bild, Seehofer avrebbe tenuto un discorso molto critico con la politica del governo della cancelliera, citando anche la morte della quattordicenne Susanna, stuprata e uccisa da un profugo iracheno. "Non posso assumermene la responsabilità" come ministro, avrebbe detto nella parte più emozionale del discorso. Quindi avrebbe offerto al partito le sue dimissioni sia da ministro che da presidente del partito.
"Vengo di proposito a Berlino e la cancelliera si muove dello zero virgola zero", avrebbe detto il ministro ai suoi secondo la Bild, esprimendo frustrazione per l'incontro di sabato sera in cancelleria con Merkel, in cui i due erano stati avvistati con volti visibilmente tesi in un colloquio sul balcone dell'ufficio di lei.
Da tempo Seehofer chiede che la Germania respinga unilateralmente i migranti già registrati in altri Paesi mentre Merkel ha avviato trattative bilaterali. Proprio a tal proposito, in un'intervista alla Zdf, la cancelliera ha spiegato che "un accordo con l'Italia finora non è stato possibile", ma ha anche dovuto incassare le smentite di Polonia, Repubblica Ceca e Ungheria di "nuovi accordi per prendere richiedenti asilo da altri Stati europei". In una lettera di otto pagine indirizzata ai membri della Grosse Koalition (Csu e Spd), infatti, la leader della Cdu aveva indicato sabato di avere raggiunto accordi con 14 Stati Ue per velocizzare i respingimenti dei migranti che arrivino in Germania dopo essersi già registrati in altri Paesi (ai 14 vanno aggiunti Spagna e Grecia con cui intese del genere erano state già raggiunte a Bruxelles). "Mi dispiace degli equivoci, non abbiamo stipulato degli accordi", ma vi è uno scambio "a livello politico", ha quindi precisato la cancelliera tedesca assicurando che farà di tutto "in modo che ci siano risultati nella Cdu e nella Csu".
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