Mercoledì 8 Gennaio 2025
REDAZIONE ESTERI

Migrante torturata nel carcere libico. Il video dell’orrore

Una donna è in piedi, legata a una corda o una catena che scende da un soffitto, mentre viene bastonata....

Una donna è in piedi, legata a una corda o una catena che scende da un soffitto, mentre viene bastonata....

Una donna è in piedi, legata a una corda o una catena che scende da un soffitto, mentre viene bastonata....

Una donna è in piedi, legata a una corda o una catena che scende da un soffitto, mentre viene bastonata. Nel filmato, postato su X, altre mani le lanciano addosso getti di acqua, nel tentativo di un waterboarding, l’annegamento simulato. La donna, secondo la ong Refugees in Libya, è Naima Jamal, ventenne, rinchiusa nel carcere libico di Kufra insieme al altre decine di persone rapite a scopo di riscatto.

Naima, di Oromia in Etiopia, è stata rapita poco dopo il suo arrivo in Libia, nel maggio 2024. "Da allora – afferma Mediterranea Saving Humans, che rilancia la denuncia della ong di rifugiati in Libia – la sua famiglia è stata sottoposta a ingenti richieste da parte dei trafficanti di esseri umani, le cui telefonate sono cariche di minacce e crudeltà, mentre le loro richieste di riscatto aumentano e cambiano ogni settimana che passa. L’ultima richiesta: 6.000 dollari per il suo rilascio". E ieri mattina i trafficanti hanno inviato un video di

Naima che veniva torturata.