Washington, 9 novembre 2018 - Michelle Obama si confessa. L'ex first lady, tuttora amatissima, lo fa in un libro e in un'intervista tv. E ne ha, da raccontare, senza paura di mettere a nudo la sua vita, compresi i problemi e le lacerazioni vissute. Sappiamo così, per la prima volta, che Michelle 20 anni fa ha avuto un aborto spontaneo e che per avere le due figlie - Malia e Sasha - ha dovuto ricorrere alla fecondazione in vitro. Ma anche con Barack Obama non è stato sempre rose e fiori: i due, ora affiatati e innamoratissimi, hanno passato le loro crisi, addiruttura sono si sono sottoposti a una terapia di coppia. Infine l'attuale presidente degli Stati Uniti: a Donald Trump Michelle non perdona soprattutto una cosa: aver sollevato dubbi sul certificato di nascita di Barack Obama.
Michelle parla di tutto questo senza remore in una lunga intervista a 'Good Morning America' dell'Abc, che andrà in onda domenica, mentre il sio libro 'Becoming', esce martedì e l'ex first lady lo presenterà in un tour (già 'sold out') lungo gli Stati Uniti e anche a Londra: 426 pagine di memorie in cui l'ex first lady non si fa sconti, parrebbe.
L'OROLOGIO BIOLOGICO - Con l'anchorwoman dell'Abc Robin Roberts (che ha diffuso qualche anticipazione), Michelle ha parlato a cuore aperto: dopo l'aborto spontaneo, racconta, "mi sentivo persa e sola", "sentivo di aver fallito perché non sapevo quanto gli aborti spontanei siano comuni, perché non ne parliamo. Stiamo sedute nel nostro dolore, pensando di essere in qualche modo guaste" mentre "è importante parlare con le giovani madri del fatto che gli aborti spontanei succedono".
Mrs Obama oggi ha 54 anni, e ricorda anche quando ha iniziato a ticchettare il suo orologio biologico: 20 anni esatti fa. Da lì la scelta di stringere i tempi per avere le due figlie - Malia oggi ha 20 anni e Sasha 17 - e di optare per la fecondazione in vitro. "Penso che la cosa peggiore che ci facciamo come donne sia non condividere la verità sui nostri corpi e su come funzionano", insiste la first lady nella sua confessione all'intervistatrice.
I PROBLEMI CON BARACK - Poi c'è il rapporto col marito. Michelle e Barack Obama si conobbero nello studio legale Sidley Austin LLP di Chicago: nonostante un'attrazione immediata, lei continuò a insistere che dovevano essere soltanto amici, ma tutto cambiò una sera d'estate, quando lui la baciò. "Quando ho consentito a me stessa di sentire qualcosa per Barack - scrive Michelle - i sentimenti sono diventati precipitosi, un'esplosione a cascata di desiderio, gratitudine, realizzazione, meraviglia".
Ma non è solo il racconto di una bella e romantica storia d'amore: quando Barack Obama entrò nel Senato dell'Illinois, ad esempio, i due vissero momenti difficili. E la terapia di coppia fu molto di aiuto"Per noi fu uno dei modi in cui imparammo a discutere delle nostre differenze", rivela Michelle spiegando anche la sua scelta di parlarne senza reticenze: "Conosco troppe giovani coppie che faticano e pensano che in qualche modo hanno qualcosa di sbagliato. Io voglio che sappiano che Michelle e Barack Obama, che hanno un matrimonio fenomenale e si amano, lavorano sul loro matrimonio. E cerchiamo aiuto per il nostro matrimonio quando serve".
ATTACCO A TRUMP - Furente il capitolo che riguarda Trump, che Michelle Obama descrive come razzista, misogino e stalker. Anche qui, scendendo sul personale, Michelle Obama ha criticato Trump per avere messo "la sicurezza della mia famiglia a rischio". "Non lo perdonerò mai", rivela per la teoria sulla nascita di Barack Obama, secondo cui l'ex presidente non era nato negli Usa ma in Kenya. "Una cosa folle e meschina, con alla base intolleranza e xenofobia", attacca Michelle. Una bugia "pericolosa": "Che cosa sarebbe successo - si chiede Michelle - se uno squilibrato avesse caricato una pistola mettendosi in viaggio verso Washington? E se questa persona avesse cercato le nostre bambine?". Insomma, "Donald Trump, con le sue insinuazioni irresponsabili, ha messo a rischio la mia famiglia, e per questo non lo perdonerò mai".
Tuttora l'ex first lady non riesce a spiegarsi perché tante donne abbiano preferito un "misogino" a Hillary Clinton, "eccezionalmente qualificata". Inoltre l'ex first lady accusa Trump di aver fatto "stalking" ai danni di Clinton nel corso di un dibattito elettorale, ricordando come seguisse la candidata sul palco, restandole alle spalle minaccioso e cercando di "ridimensionare la sua presenza".
Il tycoon, chiamato in causa, risponde tramite dichiarazioni rilasciate alla Casa Bianca prima di partire per Parigi: "E io non perdonerò mai lui (Obama ndr) per quello che ha fatto al nostro esercito degli Stati Uniti non finanziandolo in modo appropriato".