Città del Messico, 7 ottobre 2014 - L'esercito messicano ha preso il controllo della città di Iguala, nel sud del Paese, dopo la scomparsa di 43 studenti attaccati da forze municipali e narcotrafficanti: lo ha annunciato ieri la Commissione nazionale di sicurezza.
La polizia municipale è stata disarmata nel quadro del dispiegamento delle forze federali ordinato dal presidente Enrique Pena Nieto al fine di prendere il controllo della città e condurre un'inchiesta esaustiva sulla scomparsa dei giovani.
IL PRESIDENTE SCONVOLTO - Le autorità indagheranno e porteranno davanti alla giustizia i responsabili degli incidenti che hanno causato morti e la scomparsa di studenti nel sud del Messico. Lo ha detto il presidente del Paese, Enrique Pena Nieto, durante una conferenza stampa convocata espressamente per parlare degli incidenti nello Stato di Guerrero. Peta Nieto ha detto di essere "sconvolto e sconcertato" dagli eventi e dalla successiva scoperta di sei fosse comuni con i corpi di 28 persone. "Ho dato ordini (alle autorità) di indagare a fondo sull'accaduto, trovare i responsabili e applicare rigorosamente la legge", ha detto il presidente. "Nello Stato di diritto, non c'è posto per l'impunità", ha aggiunto. Le autorità ritengono che i cadaveri scoperti in sei fosse comuni nella città di Iguala sabato scorso potrebbero appartenere a studenti dispersi dallo scorso 26 settembre.
PATTO POLIZIA NARCOS: 28 CADAVERI IN FOSSE COMUNI - Un'alleanza di fatto fra le autorità locali e i Guerreros Unidos, una banda di narcotrafficanti, avrebbe provocato la strage di Iguala, nello stato di Guerrero, nel sud del Messico, dove le autorità hanno ritrovato finora 28 cadaveri in una serie di fosse comuni scavate nei dintorni della cittadina. Tra le vittime figurerebbero anche almeno 17 dei 43 studenti di una scuola magistrale spariti lo scorso 26 settembre, dopo essere stati attaccati da un gruppo di uomini armati. Le autorità non vogliono confermare l'identità dei corpi sepolti nelle fosse comuni finché non saranno completate le analisi mediche, ma un portavoce della Procura locale ha detto alla stampa che due sicari catturati dalla polizia hanno confessato aver ucciso almeno 17 studenti, i cui corpi sarebbero stati mutilati e incendiati per ostacolare la loro identificazione.