Lunedì 23 Dicembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Meloni domani a Kiev con Von der Leyen, G7 in videoconferenza con Zelensky. Il 1° marzo da Biden

La premier, già in Polonia, viaggerà in treno verso la capitale ucraina. “Il sostegno dell’Occidente non deve mai dare segnali di stanchezza”. A breve la firma dell’accordo di sicurezza bilaterale tra i due Paesi

Kiev, 23 febbraio 2024 – Nel secondo anniversario dell’invasione russa, l’Unione europea si stringe intorno all’Ucraina in funzione anti Putin, che dopo la morte di Navalny è ancora di più ‘nemico dell’Occidente’. Domani a Kiev arriverà la presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen. Ci sarà anche Giorgia Meloni che intanto è arrivata in Polonia. Dalla capitale ucraina, la premier italiana dovrebbe presiedere in videoconferenza il G7, in programma alle 16. Accanto a lei ci sarà anche Volodymyr Zelensky. La scelta è motivata dal la necessità di confermare il sostegno dell’Occidente a Kiev che “non deve mai dare segnali di stanchezza”, ha detto Meloni ieri sera dagli studi di Porta a Porta. 

Giorgia Meloni con Volodymyr Zelensky in una foto del 1 giugno 2023 (Ansa)
Giorgia Meloni con Volodymyr Zelensky in una foto del 1 giugno 2023 (Ansa)

La premier dovrebbe anche firmare un accordo di sicurezza bilaterale con Zelensky, come hanno già fatto anche Germania, Francia e Danimarca. Questo perché l'Italia vuole dare “una veste più strutturata” al proprio “impegno a favore di Kiev”, ha anticipato il vicepremier Antonio Tajani. Un impegno che significa anche nuove armi. L’intesa servirà ad “assicurare all'aggredito i mezzi per difendersi”, in nome della sua “indipendenza territoriale”, per ripristinare quel primato del diritto internazionale che “la Russia ha violato”. Un elemento centrale sarà “la consultazione e la collaborazione con l'Ucraina per aiutarla a costituire una sua capacità nazionale nel settore della difesa”, oltre all'”assistenza in campo economico” e per la “ricostruzione”, come già sta avvenendo per la cattedrale di Odessa danneggiata dai bombardamenti russi. E poi ancora, la “tutela delle infrastrutture critiche ed energetiche”, il “sostegno umanitario per i civili”. Non sarà giuridicamente vincolante. Non è di fatto un trattato e dunque non richiede per Costituzione una ratifica del Parlamento. E’ un atto politico e simbolico che deve mandare un messaggio. Mosca l’ha bollato come “propaganda”. 

L’agenda di Meloni prevede poi il 1° marzo una tappa a Washington dove la presidente del Consiglio vedrà Joe Biden. Un incontro allo scopo di “riaffermare gli stretti rapporti fra Stati Uniti e Italia”, precisa la Casa Bianca. Si discuterà di Medio Oriente, Nord Africa Cina e anche naturalmente dell’aggressione russa.

Oggi il Consiglio Ue al pari degli Stati Uniti ha approvato un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia (il 13esimo) che mira a limitare ulteriormente l'accesso della Russia a tecnologie militari, ad esempio per i droni, e a inserire nell'elenco altre imprese e persone che intervengono nello sforzo bellico russo. Nel mirino ci sono 194 nomi, fra cui 106 persone fisiche e 88 entità. Il Cremlino ha definito le nuove azioni “illegali” e minacciato una “risposta tempestiva e adeguata”. 

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