Martedì 30 Luglio 2024

Meloni: “Il Libano preoccupa, Israele non cada nella trappola dell’escalation”

La premier a Pechino da Xi Jinping. “Bisogna continuare a passare messaggi di moderazione in questa fase. I rapporti con l’Ue non stanno peggiorando”

Pechino, 30 luglio 2024 – "Io sono molto preoccupata per quello che sta accadendo in Libano, per il rischio di una escalation regionale, proprio mentre sembrava che ci potessero essere degli spiragli e anche questo è un elemento che va valutato”. La premier Meloni, in Cina da Xi Jinping, interviene sull’ultimatum di Israele a Hezbollah. “Ogni volta che ci sembra di essere un po' più vicini all'ipotesi di un cessato il fuoco accade qualcosa. Significa che ci sono diversi soggetti regionali che puntano un'escalation e che puntano sempre a costringere Israele a una reazione, lo dico anche per invitare Israele a non cadere in questa trappola", ancora le parole della premier, che in mattinata è arrivata a Shanghai, seconda tappa della sua missione in Cina.

"Io - ha aggiunto - sono in contatto con il ministro degli Esteri, sono in contatto con il governo, sono in contatto con gli alleati, bisogna continuare a passare messaggi di moderazione in questa fase. La Cina sicuramente anche qui può essere un interlocutore molto importante, sapete dei rapporti solidi che esistono con Teheran, con Riad: sicuramente nel lavoro per la normalizzazione nei rapporti particolarmente tra Paesi Arabi e Israele la Cina è un interlocutore molto importante". 

PRIMOPIANO SCATTIDELGIORNO
La premier Meloni e il presidente Xi Jinping
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Poi Meloni fa il punto sui rapporti con Bruxelles. “Non vedo ripercussioni negative per l'Italia, non ritengo che i rapporti con la Commissione europea stiano peggiorando. Io e la Commissione europea abbiamo discusso” del report sullo stato di diritto “e del resto la lettera che io ho inviato non è una risposta alla Commissione europea o a un momento di frizione con la Commissione europea, è una riflessione comune sulla strumentalizzazione che è stata fatta di un documento tecnico nel quale mi corre l'obbligo di ricordare che gli accenti critici non sono della Commissione Europea”.