Mercoledì 11 Settembre 2024
GIAMPAOLO PIOLI, inviato a New York
Esteri

Melania Trump in missione. Abbraccia l'Africa e sfida Donald

Primo viaggio internazionale della first lady Usa senza Trump. Lo scopo diplomatico: stemperare le tensioni che il marito ha creato

Melania Trump visita l'ospedale di Accra, in Ghana (Ansa)

Melania Trump visita l'ospedale di Accra, in Ghana (Ansa)

New York, 3 ottobre 2018 - È scesa dalla scaletta dell’aereo con i tacchi a spillo (da 625 dollari, dicono i tabloid inglesi, e indossava una camicia da 2mila dollari) dopo oltre 12 ore di volo, ma si è messa poco dopo un paio di scarpe basse per visitare i neonati nell’ospedale pediatrico di Accra in Ghana dove ha regalato orsacchiotti e coperte a tutte le mamme e bimbi del reparto. Melania Trump ha iniziato il suo primo viaggio all’estero senza il marito presidente con uno staff ridotto al seguito, pochissimi giornalisti ma un imponente servizio di sicurezza. In meno di 6 giorni visiterà 4 Paesi e dopo il Ghana sarà la volta del Kenya, Malawi e dell’Egitto.

image   Molti ospedali, centri di assistenza per i piccoli e poche mete turistiche nella sua fitta e quasi segreta agenda. Con un obiettivo molto chiaro in testa: rilanciare il suo programma educativo «Be Best» che si rivolge alle fasce giovanili più deboli e che punta sulla prevenzione medica sull’educazione e sulla lotta alla povertà e all’Aids. Scegliendo l’Africa lascia intendere che questo continente è forse quello che ha maggior bisogno di sostegno urgente, anche se Donald Trump nel suo discorso all’Onu ha sorpreso tutti dicendo: «D’ora in avanti l’America darà aiuti solo ai Paesi amici e che la rispettano».

Anche Michelle Obama, Laura Bush e prima ancora Hillary Clinton avevano fatto del continente africano una delle tappe più significative delle loro visite senza i mariti, ma per Melania, taciturna, riservata e spesso invisibile per oltre 18 mesi alla Casa Bianca questo viaggio ha anche una sottile e chiara componente diplomatica. Stemperare le tensioni che il marito ha creato nel tentativo di aprire la strada a un imminente viaggio di stato di Donald Trump oggi decisamente non gradito in molte parti del continente nero, soprattutto dopo le sue affermazioni all’Onu contro il globalismo a favore del sovranismo e del patriottismo.   Accompagnata da Stephanie Grisham, direttrice della comunicazione che le fa anche da portavoce, senza il figlio Barron che «non ha voluto perdesse una settimana di scuola», Melania l’africana è come se avesse scelto questo lungo viaggio per staccare completamente dalla pressioni politiche che assalgono il marito relative al Russiagate, alla nomina del giudice alla Corte Suprema e alle elezioni di medio termine il 6 novembre.   Anche il seguito dei giornalisti è stato ridotto al minimo ma i grandi network nazionali sono presenti perché la Casa Bianca sottopelle ammette che il viaggio in solitario della first lady potrebbe servire ad ammorbidire i ruvidi toni del marito e dimostrare che l’America rimane compassionevole. Divertita dai danzatori tribali che l’hanno accolta sul tappeto rosso dell’aeroporto di Accra, Melania scesa dai tacchi per infilarsi un paio di ballerine, si è trovata perfettamente a suo agio anche nel tenere in braccio i bambini dell’ospedale e nel confortare le mamme che li assistono. La first lady senza l’ombra ingombrante di Trump è apparsa spontanea e sorridente, quasi un’altra persona.   Per questo viaggio la Casa Bianca gli ha messo a disposizione un C-32°, una versione leggermente più corta dell’Air Force One sul quale viaggia il marito, ma che costa comunque 15.846 dollari l’ora quando vola.