Roma, 9 agosto 2024 – Dopo il sisma di magnitudo 7.1 di ieri, il Giappone teme ora un megaterremoto, ovvero un terremoto di eccezionale potenza, di magnitudo superiore a 8,5. E’ stata l’ Agenzia meteorologica giapponese (JMA) a lanciare l’allerta. Non è detto che un evento massiccio accada – dicono gli esperti – ma la probabilità esiste ed è "più alta del normale” dopo quello che è successo ieri. C’è tuttavia da considerare che anche quando il rischio di un altro terremoto aumenta, rimane "sempre basso".
Non basta a spegnere l’ansia tra la popolazione: lo stesso primo ministro Fumio Kishida ha annullato il suo viaggio programmato in Asia centrale. Il premier sarebbe dovuto partire oggi per Kazakistan, Uzbekistan e Mongolia. "Come primo ministro con la massima responsabilità per la gestione delle crisi, ho deciso che dovrei rimanere in Giappone per almeno una settimana", ha spiegato.
Il sisma di ieri, con epicentro al largo dell’isola meridionale di Kyushu, non ha fatto danni gravi. Si segnalano 8 feriti, per lo più colpiti da oggetti in caduta. Ma il timore è che ne possa arrivare uno di maggiore entità. "Sebbene sia impossibile prevedere i terremoti, il verificarsi di uno di essi aumenta generalmente la probabilità di un altro", si legge nella newsletter specializzata Earthquake Insights dell’Agenzia meteorologica.
Com’è noto l’arcipelago giapponese è zona altamente sismica: registra circa 1.500 scosse all'anno, la maggior parte delle quali di bassa entità. Anche i terremoti più forti causano generalmente pochi danni, come nel caso di ieri. Questo grazie ai criteri antisismici con cui vengono costruiti gli edifici e alle misure di emergenza.
Secondo gli esperti giapponesi esiste circa il 70% di probabilità che un megaterremoto colpisca il Paese entro i prossimi 30 anni, con tsunami con onde fino a 20 metri e ampie devastazioni sulla fascia costiera che si affaccia sul Pacifico: 300.000 persone a rischio vita. Si ipotizza che possa originarsi nella vasta fossa di Nankai, al largo del Giappone orientale, epicentro in passato di grandi scosse, spesso in coppia, con magnitudo di otto e persino nove.
Nel 2011 la più grande mai registrata (magnitudo 9.1), che ha provocato il maremoto causa dell’incidente alla centrale nucleare di Fukushima. Lo scorso 1 gennaio un sisma di magnitudo 7,6 e le successive scosse di assestamento sulla penisola di Noto hanno fatto crollare edifici e devastato strade, con il catastrofico bilancio di 318 persone morte.