Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Medvedev: “Arriveremo a Kiev”. L’Ue: “Gli serve assistenza mentale”

Il portavoce della Commissione europea per gli affari esteri a briglia sciolta: “L’eterno numero due cerca attenzione, gli posso solo consigliare una consulenza sanitaria”

Kiev, 22 febbraio 2024 – Dura replica dell’Unione europea all’ex presidente della Federazione Russa e ora vice segretario del Consiglio di Sicurezza nazionale, Dmitry Medvedev, che ieri minacciava la conquista di Kiev da parte della Russia. 

Approfondisci:

Putin sale a bordo del nuovo bombardiere strategico: il video

Putin sale a bordo del nuovo bombardiere strategico: il video

Cosa ha detto Medvedev

Le truppe russe potrebbero spingersi fino a Kiev, “se non ora, in un'altra fase dello sviluppo di questo conflitto”, ha detto Medvedev in un’intervista a diversi media russi, tra cui la Tass, agenzia di Stato. Riguardo invece ad Odessa, “posso solo dire Odessa, torna a casa. (...) Questa è la nostra città, russa e della Russia”. 

Dmitry Medvedev, vicesegretario del Consiglio di sicurezza russo (Ansa)
Dmitry Medvedev, vicesegretario del Consiglio di sicurezza russo (Ansa)

Commissione Ue: “L’eterno numero due, gli serve assistenza” 

Il commento di Peter Stano, portavoce della Commissione europea per gli affari esteri, è caustico. “Possiamo semplicemente consigliare a Medvedev qualche consulenza e assistenza mentale, ma non sono sicuro che lo Stato russo con i miliardi che spreca in questa guerra illegale contro l'Ucraina possa effettivamente permettersi di investire qualcosa nell'assistenza sociale e sanitaria per la propria gente”. Parafrasando: a Medvedev serve uno bravo. 

Parole insolite per un funzionario Ue, che solitamente mantiene un profilo istituzionale, attento a usare un lessico diplomatico. “Normalmente non commentiamo tutti i commenti strani, soprattutto di persone che cercano disperatamente l'attenzione, soprattutto se sono l'eterno numero due e sebbene sia bello che questa persona condivida pubblicamente con noi la diagnosi sul suo stato mentale”, rincara la dose.

Poi Stano riporta l’attenzione sulla guerra e sulla posizione dell’Unione in merito al conflitto. “Penso che i ministri degli Affari esteri siano stati molto chiari questo lunedì quando si sono incontrati a Bruxelles sul fatto che siamo determinati a continuare la legittima difesa dell'Ucraina contro l'aggressione, soprattutto perché ci stiamo avvicinando al traguardo dei due anni dall'inizio dell'invasione su vasta scala, pertanto l'Alto Rappresentante e gli Stati membri stanno facendo tutto il possibile” per fornire più velocemente possibile “munizioni, equipaggiamento militare, difesa aerea, eccetera, in modo che l'Ucraina possa alla fine vincere questa guerra contro l'aggressore”. 

Medvedev: “Su Navalny non posso dire nulla di positivo”

Intanto Medvedev ne ha anche per Navalny: a chi gli ha chiesto di commentare la morte dell’oppositore russo, l’ex presidente ha sentenziato: “Non posso dire nulla di buono su Navalny, per cui non dirò nulla di cattivo'' perché ''come si usa dire, di chi è morto o si dice qualcosa di positivo o non si dice niente''. Risposta contorta ma eloquente.