Sabato 11 Gennaio 2025
REDAZIONE ESTERI

Mattarella rassicura Zelensky: "Siamo con voi per il bene della Ue"

Il Capo dello Stato riceve il suo omologo. Confermato il sostegno pieno e costante dell’Italia all’Ucraina. Bilaterale fra Meloni e Kallas sull’impegno a fianco di Kiev. E adesso Trump si dice pronto a vedere Putin.

Il Capo dello Stato riceve il suo omologo. Confermato il sostegno pieno e costante dell’Italia all’Ucraina. Bilaterale fra Meloni e Kallas sull’impegno a fianco di Kiev. E adesso Trump si dice pronto a vedere Putin.

Il Capo dello Stato riceve il suo omologo. Confermato il sostegno pieno e costante dell’Italia all’Ucraina. Bilaterale fra Meloni e Kallas sull’impegno a fianco di Kiev. E adesso Trump si dice pronto a vedere Putin.

ROMAIl 20 gennaio, data di insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, si avvicina e il traffico diplomatico aumenta. La buona notizia è che una parte passa proprio dall’Italia. Per la premier, Giorgia Meloni, è una settimana densa di eventi. Dopo la liberazione di Cecilia Sala, la conferenza di inizio/fine d’anno, in cui ha detto chiaramente che il tycoon non abbandonerà Kiev, ieri è stata la volta della visita di Volodymyr Zelensky. Il leader ucraino ha visto sia il capo del governo sia quello dello Stato. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha voluto dare un significato ancora più ampio al suo messaggio. "La determinazione dell’Italia – ha detto il numero uno del Quirinale – è a mantenere pieno, inalterato e costante sostegno all’Ucraina, contro l’aggressione della Federazione russa. Lo facciamo per la sicurezza dell’intera Europa". Della serie, dopo Kiev, Mosca troverà il modo di attaccare anche noi. Ma il leader ucraino ha lasciato Roma con qualcosa in più di una rassicurazione sull’impegno dell’Italia.

Giorgia Meloni è tornata a garantire non solo un concreto impegno per il raggiungimento di una pace ‘giusta e duratura’, ma anche un’azione a 360 gradi che comprende aiuti umanitari, sostegno militare e iniziative politiche mirate a garantire la stabilità del Paese. Con un occhio alla ricostruzione. Un maxi affare che fa gola a molti, ma dove l’Italia, con le politiche messe in campo si colloca sicuramente in una posizione, se non di preminenza, certo non trascurabile.

Di Ucraina si è parlato ieri anche nella telefonata tra il presidente ameriano Biden e Meloni (ringraziata per il suo ruolo di guida del G7) e nel bilaterale fra la presidente del Consiglio e la vice presidente della Commissione e alto rappresentante dell’Unione europea per gli Affari esteri e la Politica di Sicurezza, Kaja Kallas. Il colloquio, si legge in una nota, "ha consentito di toccare i principali temi di politica internazionale a partire dall’invasione russa dell’Ucraina e dalla situazione in Medio Oriente, concentrandosi sul sostegno all’Ucraina e sul processo di transizione in Siria". Ad aiutare la causa di Kiev c’è anche la mediazione che la Santa Sede sta portando avanti da oltre due anni e che ha posto le basi per la restituzione di oltre 400 bambini ucraini, sostanzialmente sequestrati dai russi, alle loro famiglie originarie. Un impegno che non è certo sfuggito al presidente Zelensky. Il numero uno di Kiev ha sottolineato più volte il suo apprezzamento nei confronti dell’impegno italiano per il sostegno alla resistenza ucraina, ma anche per quanto riguarda la ricostruzione post bellica.

Dall’altra parte dell’oceano, aspettano il 20 gennaio. Manca veramente poco e da Mar-a-Lago, dove ha installato una Casa Bianca per ‘pochi’ intimi, Donald Trump è già al lavoro. Marc Rubio, il segretario di Stato entrante, ha già acquisito da Antony Blinken tutti le informazioni sul tema. The Donald ha dichiarato che sono già in corso contatti per organizzare un incontro con Putin non appena le condizioni lo permetteranno. Il desiderio di questo meeting verrebbe proprio dal Cremlino. I media indipendenti russi sono in fibrillazione, soprattutto dopo che la stampa internazionale ha riportato la notizia che l’approccio del presidente eletto al conflitto ucraino potrebbe cambiare. Non più ‘pace in 24 ore’, ma un atteggiamento ben più risoluto. Putin ha solo da perderci. Per quanto la Russia sia avanzata nel Donbass nelle ultime settimane, l’imprevedibilità di Trump è nota ai più. E, fra gli addetti ai lavori, in pochi si sorprenderebbero se il tycoon decidesse di affrontare la guerra in Ucraina con un atteggiamento ancora più muscolare rispetto al suo predecessore.

Secondo l’inviato speciale per l’Ucraina, Keith Kellogg, il primo incontro fra il leader di Washington e quello di Mosca dovrebbe avvenire entro sei mesi dall’insediamento. La brutta notizia è che, prima di questa data, Putin cercherà di martoriare ancora di più l’Ucraina in chiave negoziale.

Marta Ottaviani